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Crisi agricola

Rovigo in piazza: oltre 1500 agricoltori del Veneto protestano per il crollo dei prezzi del grano

Coldiretti porta in strada centinaia di produttori da Padova, Venezia e Rovigo per denunciare le importazioni sleali, chiedere più controlli e contratti di filiera che difendano il reddito dei coltivatori veneti

Foto della manifestazione

Foto della manifestazione

Oltre 1500 agricoltori, tra cui più di 350 provenienti dalla provincia di Padova, hanno sfilato oggi nel centro di Rovigo per dire basta ai “trafficanti di grano” e denunciare il crollo dei prezzi dei cereali, che costringe le aziende a lavorare in perdita. La manifestazione, organizzata da Coldiretti Veneto, ha visto la partecipazione di giovani e imprenditori del territorio, uniti nel chiedere interventi concreti per difendere il grano italiano.

A guidare la delegazione padovana sono stati il presidente di Coldiretti Padova Roberto Lorin e il direttore Carlo Belotti. Tra i partecipanti anche Silvia Breda di Conselve, giovane agricoltrice che ha sottolineato come il mais e il frumento stiano scendendo sotto i costi di produzione: “Con questi prezzi lavoriamo in perdita – racconta – e rischiamo di compromettere il futuro delle aziende familiari. Servono contratti di filiera che proteggano il nostro lavoro e impediscano speculazioni”.

Secondo Lorin, il grano duro oggi viene pagato appena 28 euro al quintale, mentre i cereali importati dall’estero, come quelli dal Canada, raggiungono quotazioni più alte. “Serve rispettare la legge contro le pratiche sleali, superare le borse merci locali con una Commissione Unica Nazionale e dare più strumenti agli agricoltori per difendere il reddito”, spiega il presidente di Coldiretti Padova.

La protesta fa parte di un’azione nazionale che ha coinvolto città da Bari a Palermo, da Cagliari a Firenze, con cartelli, sacchi vuoti con il tricolore e cori a sostegno del grano italiano. Durante la manifestazione a Rovigo, una delegazione di Coldiretti ha consegnato al Prefetto un documento con sette richieste chiave, tra cui: istituire subito la Commissione Unica Nazionale, aumentare i fondi per i contratti di filiera, bloccare le importazioni sleali e garantire maggiore trasparenza sui costi di produzione.

Tra gli interventi durante la manifestazione, anche quello di Carlo Salvan, presidente regionale Coldiretti Veneto:

I dati veneti confermano la difficoltà del settore: a Padova la superficie coltivata a mais è la più alta della regione con 25mila ettari, ma la produzione è calata del 10% e i prezzi sono scesi sotto i 17 euro al quintale. Il frumento tenero ha subito una riduzione del 23% della superficie e un calo di produzione del 31%, mentre il grano duro continua a essere sotto i 30 euro al quintale. Anche la soia e l’orzo hanno visto cali di prezzo, nonostante buone rese produttive.

Imprenditori come Massimo Bressan di Borgo Veneto sottolineano che difendere il grano veneto significa proteggere la sicurezza alimentare e il futuro delle aziende locali. Coldiretti ribadisce: senza interventi concreti, il rischio è che sempre più aziende chiudano, con conseguenze pesanti per l’economia agricola del Veneto.

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