Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Attualità

All’Angelo ricostruita la lingua di un’infermiera trentenne con tessuti del suo stesso braccio

Una delicata operazione di sette ore ridà voce, gusto e sensibilità a Sara, che da paziente diventa simbolo di coraggio e rinascita

All’Angelo ricostruita la lingua di un’infermiera trentenne con tessuti del suo stesso braccio

Foto dell'evento

La medicina moderna ha un nuovo, straordinario successo: all’ospedale dell’Angelo di Mestre una giovane infermiera, Sara Trocani, ha visto ricostruita la sua lingua con un lembo del proprio braccio in un intervento durato sette ore e mezza, restituendole la possibilità di parlare, gustare e muovere la lingua come prima.

La diagnosi era spietata: carcinoma squamoso alla lingua, una neoplasia da asportare con urgenza. Ma Sara, trent’anni, infermiera e testimone di interventi simili durante il suo percorso di studi, si è trovata dall’altra parte, quella del paziente. “Mi sono disperata – racconta – perché temevo di non tornare più a parlare”. E invece, grazie a una chirurgia di altissima specializzazione guidata dal primario di Otorinolaringoiatria Doriano Politi e dal chirurgo plastico Eugenio Fraccalanza, la metà anteriore della sua lingua è stata rimossa e sostituita con un lembo libero rivascolarizzato prelevato dall’avambraccio sinistro.

Questa tecnica microchirurgica, che consiste nel collegare arterie, vene e nervi del lembo al collo per garantire vitalità e sensibilità al nuovo tessuto, ha permesso di ottenere risultati sorprendenti: a distanza di pochi mesi dall’intervento, Sara ha riacquistato gusto, movimento e capacità di eloquio. “Sembra un miracolo, ma è il frutto della scienza e della collaborazione multidisciplinare”, spiegano i medici.

Il percorso è stato arduo anche dal punto di vista psicologico, spiega Politi: “Ho imparato, grazie a Sara, che la comunicazione della diagnosi deve essere più attenta e umana. Per questo sto frequentando un corso specifico per migliorare il modo di annunciare cattive notizie”. Una riflessione nata da trent’anni di esperienza in oncologia e dalla forza di una giovane donna che ha saputo trasformare la paura in coraggio.

Originaria della Sardegna e laureata all’Università di Padova, Sara lavora al pronto soccorso tra Mestre e Treviso. “Ho affrontato radioterapia, chemioterapia e riabilitazione. È stato difficile diventare paziente dopo essere stata infermiera. Ora però guardo avanti: voglio tornare a fare sport, studiare lingue, viaggiare e vivere pienamente il mio lavoro”.

La sua storia è un messaggio di speranza per chi affronta la malattia: “La forza la si trova anche nei momenti più bui. Io ho scoperto una resilienza che non conoscevo, e voglio condividerla”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione