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Tagli alla sanità

Tagli ai servizi e alle ore dei lavoratori: FILCAMS CGIL mette in guardia i Padovani sul crollo della sanità

Protesta davanti all’Ulss 6 Euganea di Padova: i sindacati denunciano riduzioni drastiche per il personale e chiedono un tavolo di confronto con la Regione

Il presidio svolto nel pomeriggio davanti alla sede dell'Ulss 6 Euganea

Il presidio svolto nel pomeriggio davanti alla sede dell'Ulss 6 Euganea

Protesta davanti alla sede dell’Ulss 6 Euganea in via Scrovegni per denunciare i tagli alle ore lavorative e ai servizi sanitari destinati ai cittadini. L’iniziativa è stata organizzata da Cgil, Cisl e Uil di Padova insieme ai sindacati di categoria Filcams, Fisascat e Uiltrasporti, in risposta al cambio di appalto previsto dall’Ulss a partire dal primo ottobre.

Il provvedimento riguarda attività amministrative fondamentali, come Cup, segreteria, front e back office, accettazione radiologia, punti prelievo, fatturazione e recupero crediti. A essere coinvolti sono 104 lavoratrici e lavoratori, in gran parte donne, molte monoreddito. Tra questi, 20 contratti a tempo determinato non verranno rinnovati e 84 contratti a tempo indeterminato subiranno una riduzione oraria fino al 36%. Una ventina di dipendenti non avranno più una postazione di lavoro.

Secondo i sindacati, le riduzioni porteranno a contratti con sole 15 ore settimanali, con stipendi molto più bassi e il rischio che molti lavoratori siano costretti a cercare un altro impiego. Inoltre, chi resta non potrà accedere alla Naspi, dato che non si tratta di licenziamento.

Durante il presidio erano presenti i segretari provinciali Manuela De Paolis (Cgil), Francesca Pizzo (Cisl) e Massimo Zanetti (Uil), insieme ai rappresentanti sindacali dei settori interessati. Le organizzazioni chiedono alla direzione dell’Ulss 6 Euganea chiarimenti su come i tagli impatteranno sulla qualità dei servizi, invitando Regione e aziende subentranti a discutere soluzioni e possibili ammortizzatori sociali. L’incontro è fissato per mercoledì primo ottobre alle 9.30.

I sindacati sottolineano inoltre che la gestione dei servizi in gran parte online rischia di rendere più difficile l’accesso soprattutto per gli utenti anziani, e che la perdita del contatto diretto con personale esperto potrebbe ridurre quell’attenzione e quella empatia fondamentali per chi si rivolge alla sanità pubblica.

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