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Pace e Sicurezza: la Polizia di Stato racconta i giorni storici tra due Papi

Un numero speciale di Polizia Moderna celebra il Patrono San Michele Arcangelo e l’impegno delle forze dell’ordine durante i funerali di Papa Francesco e l’elezione di Leone XIV

Pace e Sicurezza: la Polizia di Stato racconta i giorni storici tra due Papi

Foto di repertorio

In occasione della ricorrenza del 29 settembre, giorno dedicato a San Michele Arcangelo, Patrono della Polizia di Stato, il mensile ufficiale dell’istituzione, Polizia Moderna, esce con un numero speciale intitolato "Pace e Sicurezza", interamente dedicato all’imponente macchina organizzativa che ha garantito l’ordine pubblico e la serenità collettiva nei giorni del congedo terreno di Papa Francesco e dell’elezione di Papa Leone XIV.

Non si tratta di una semplice commemorazione: lo speciale è un vero e proprio racconto corale e multiforme – un milione e duecentomila copie stampate e distribuite nelle 25.000 parrocchie italiane, nelle Questure, tra gli abbonati e le istituzioni, con versione digitale inviata anche ai 103 nunzi apostolici nel mondo.

Attraverso fotografie inedite, testimonianze dirette degli operatori di sicurezza, voci dal Vaticano, volontari, studenti, esperti di comunicazione e giornalisti, il volume ricostruisce "i giorni in cui il mondo si è ritrovato a Roma" per un evento epocale seguito da milioni di persone.

Il significato di "pace e sicurezza"

Nel suo messaggio di apertura, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sottolinea come il binomio “pace e sicurezza” si sia incarnato nel volto degli uomini e delle donne delle forze dell’ordine impegnate a garantire un passaggio epocale senza incidenti, turbamenti o paure.

Anche il Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, firma un intervento dove evidenzia l’impegno della Santa Sede nel costruire ponti di dialogo e convivenza pacifica, oggi più che mai necessari in un mondo attraversato da tensioni e conflitti.

Il Prefetto Vittorio Pisani, Capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, ha voluto ringraziare tutte le componenti coinvolte, ricordando come la sicurezza sia il fondamento indispensabile per l’esercizio della libertà religiosa, una delle più alte espressioni della dignità umana.

La voce dei media e della cultura

Tra i contributi più rilevanti, quello di Alessandro Gisotti, già direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede, che definisce la comunicazione vaticana di quei giorni un "servizio pubblico globale", capace di parlare al mondo intero attraverso le centinaia di testate presenti.

Non manca lo sguardo culturale e critico del giornalista Aldo Cazzullo, che elogia la capacità dell’apparato di sicurezza italiano di gestire con equilibrio e prontezza l’arrivo di decine di capi di Stato e migliaia di pellegrini, senza mai perdere il controllo. Cazzullo propone anche una riflessione più ampia sulle sfide dell’intelligenza artificiale, evocando il ruolo della Chiesa, e in particolare di Papa Leone XIV, come guida morale capace di orientare l’umanità nel suo rapporto con la tecnologia.

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