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Attualità
07.10.2025 - 04:47
Foto di repertorio
MONSELICE. Nella goliardia delle celebrazioni si dice spesso che “il matrimonio è la tomba dell’amore”. E chi mai vorrebbe pronunciare il fatidico sì in una sala denominata “della Buona Morte”? Per questo l’amministrazione comunale ha deciso di cambiare nome all’ampio salone dell’ultimo piano del complesso monumentale San Paolo, che diventa ufficialmente “Sala delle Confraternite” e sarà adibito anche alla celebrazioni dei matrimoni civili. Un tempo lo spazio era davvero legato al tema della morte, perché destinato ad accogliere le salme dei defunti. Oggi però il nome non rispecchia più le funzioni attuali e crea qualche imbarazzo, soprattutto perché la sala, per posizione e caratteristiche architettoniche, è utilizzata per eventi culturali e presto potrà appunto ospitare anche matrimoni civili. «Era evidente che serviva un cambio» commenta l’assessore alla cultura Andrea Parolo «Ogni volta che nominavo la sala facevo i dovuti gesti scaramantici. Non era un nome adatto, soprattutto per chi viene da fuori». Il nuovo titolo richiama invece la storia medievale di Monselice, periodo a cui la città è fortemente legata: «Con il professor Roberto Valandro abbiamo cercato un nome che rimanesse fedele al passato, ma che suonasse meglio e fosse più coerente con l’uso attuale. Le confraternite erano realtà laico-religiose di preghiera e assistenza: un riferimento storico che dà dignità e identità a questo spazio» conclude l’assessore. Dal prossimo anno, dopo l’autorizzazione della Prefettura, la Sala delle Confraternite entrerà ufficialmente nell’elenco delle sedi civili autorizzate per le nozze, che comprende già la Loggetta, il municipio, il castello Cini e Villa Lispida.
(g.z.)
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