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La strada Pedemontana

Superstrada Pedemontana Veneta: flop e criticità, la nuova eredità della Regione

Nonostante sconti fino al 60%, il traffico resta ben al di sotto delle previsioni, mentre il territorio paga il prezzo ambientale e il debito pubblico cresce

Superstrada Pedemontana Veneta: flop e criticità, la nuova eredità della Regione

Foto di repertorio

La Superstrada Pedemontana Veneta (SPV), promessa simbolo dello sviluppo e della modernità per il Veneto, continua a deludere le aspettative. Nonostante campagne promozionali e sconti record fino al 60%, che ricordano un vero e proprio “Black Friday” della viabilità, il flusso di traffico sulla SPV rimane ben lontano dai livelli stimati all’inizio del progetto.

A denunciarlo è Andrea Zanoni, consigliere regionale e candidato di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS), che lancia un segnale di allarme sulle conseguenze sociali ed economiche di un’opera che, nei fatti, rappresenta una pesante eredità per i cittadini veneti e per le future generazioni.

“La narrazione trionfalistica del presidente Zaia non regge alla realtà – spiega Zanoni –. La Pedemontana, anziché essere un volano di crescita, si sta rivelando un peso insostenibile: un debito che grava sulle spalle dei contribuenti e un danno ambientale significativo per vaste aree del territorio veneto.”

Per discuterne, AVS organizza un incontro pubblico giovedì 2 ottobre a Mogliano Veneto, presso il Centro Ricreativo Anziani, in via Carlo Alberto Dalla Chiesa, alle ore 21. Saranno presenti candidati e rappresentanti politici, tra cui Giovanni Manildo, candidato alla presidenza regionale, l’onorevole Luana Zanella, capogruppo AVS alla Camera, e la stessa Giulia Princivalli.

Moderati da Elena Quiliquini, co-portavoce di Europa Verde del Veneto, gli interventi si concentreranno sul peso politico e finanziario di decenni di governi di centrodestra, mettendo sotto la lente le ricadute sul sistema sanitario regionale, l’ambiente e le casse pubbliche.

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