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Attualità
01.10.2025 - 10:10
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C’è un nuovo modo di pensare il turismo che parte dalle rive dei fiumi e approda nei territori del Nordest attraverso arte, ricerca, teatro e partecipazione civica. A proporlo è l’Università Ca’ Foscari di Venezia, con il progetto Lab Village – Turismo, Cultura e Industrie Creative, che ha presentato i propri prototipi culturali a Treviso in occasione della Giornata Mondiale dei Fiumi, all’interno dell’iniziativa “Atlante delle Rive 2025”, ideata da Marco Paolini per La Fabbrica del Mondo.
L’obiettivo? Raccontare e vivere i paesaggi fluviali in modo più consapevole, lento e partecipativo, sperimentando alternative concrete al turismo di massa, che spesso consuma i territori anziché valorizzarli.
Nati dai laboratori artistici promossi durante l’estate scorsa in Veneto, i prototipi raccontano un territorio ricco di acque, memorie e paesaggi da riscoprire. Tre le esperienze principali presentate al Museo Bailo di Treviso:
A Carmignano di Brenta, la filmmaker Alessia Zampieri ha documentato il rapporto tra i giovani e il fiume Brenta in un video etnografico che restituisce voci e sguardi inediti.
Il Teatro del Pane, con il format “La Giusta Distanza” e il Laboratorio di Regia in Natura, ha sperimentato itinerari tra teatro, cammino e formazione paesaggistica.
A Cerea, il performer Piero Ramella e il sociologo Giorgio Osti hanno intrecciato arte e scienza in un percorso educativo sui bacini di laminazione, trasformando un’infrastruttura tecnica in un’occasione di riflessione collettiva.
In chiusura, la videomaker Dalma Timar ha presentato una serie di documentari inediti sul valore dell’acqua come risorsa culturale e creativa, visibili online sul sito di iNEST.
A guidare il progetto è Maurizio Busacca, sociologo e direttore scientifico dello Yunus Business Center di Ca’ Foscari:
“Abbiamo lavorato per un anno e mezzo con artisti, comunità e istituzioni per dimostrare che la cultura può cambiare il modo in cui le persone vivono e attraversano i territori. I nostri prototipi sono strumenti per innovare davvero il settore turistico, mettendo l’arte al centro come forma di mediazione e coesistenza”.
L’evento trevigiano ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni locali, come Davide Acampora (Provincia di Treviso) e Simone Venturini (Comune di Venezia), entrambi concordi sulla necessità di ripensare il rapporto tra cultura e turismo in un’ottica di lungo periodo, con ricadute positive sulle comunità.
Fabrizio Panozzo, docente a Ca’ Foscari e responsabile dello Spoke 6 di iNEST (Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem), ha sottolineato come il Lab Village sia solo l’inizio:
“Stiamo costruendo un ecosistema dell’innovazione capace di coniugare ricerca, sostenibilità e sviluppo locale”.
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