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Inaugurazione non a caso il 1° maggio 2026
20.10.2025 - 08:22
Nelle scorse settimane l’amministrazione comunale di Mirano ha presentato la fine dei lavori di restauro e adeguamento funzionale di Villa Marin Angeloni Bianchini, in via Scortegara a Zianigo. Con un investimento di 2 milioni e 500 mila euro, finanziati interamente dal PNRR, il complesso è stato riportato a una nuova vita pubblica: uno spazio culturale e civico, pensato come simbolo di recupero e promozione del patrimonio storico, con inaugurazione prevista per il 1° maggio 2026.
Dal municipio è stato sottolineato come l’intervento non fosse un punto di arrivo ma l’avvio di un percorso di valorizzazione centrato sulla comunità. Il sindaco Tiziano Baggio ha rimarcato che la villa avrebbe avuto senso solo se abitata da persone e attività, come luogo dedicato ai giovani, alla storia e all’arte, e ha chiamato a raccolta cittadini, associazioni e gruppi del territorio perché il bene non restasse un contenitore vuoto ma diventasse generativo per Mirano e Zianigo.
La presentazione si è tenuta nella villa con i saluti istituzionali del sindaco Baggio, dell’assessore alla Programmazione amministrativa e finanziaria Federico Caldura e di Maria Rosa Pavanello, già sindaca all’avvio del percorso di recupero della villa e del parco storico. Sono seguiti gli interventi tecnici del responsabile comunale del procedimento, architetto Alessandro Tamai, del progettista ingegnere Sandro Favero (F&M Ingegneria SpA), di un rappresentante di Atheste Costruzioni Srl e della restauratrice Paola Crucianelli.
Il direttore del Centro studi Tiepolo, Mario Esposito, ha ripercorso la storia del complesso, legata alla presenza dei Tiepolo a Zianigo: qui Giandomenico eseguì l’affresco “Il Merito, la Nobiltà e la Virtù”, tuttora visibile. Durante l’incontro è stata svelata un’eccezionale scoperta: le decorazioni a grottesca emerse nel restauro della “stanza delle virtù” al primo piano.
Al termine, il pubblico ha potuto accedere agli spazi restaurati e ammirare anche il celebre affresco di Giandomenico Tiepolo al piano terra, immagine identitaria del Miranese. È stato inoltre presentato il parco storico, completamente risistemato. Sono stati diffusi gli orari di apertura programmati a partire dal 1° settembre, con cadenze settimanali differenziate nei mesi autunnali e invernali, a testimonianza della volontà di restituire il rapporto tra la villa, il rio Veternigo e il paesaggio di Zianigo.
Il cantiere ha riguardato conservazione e rifunzionalizzazione: ripristino dei pavimenti in terrazzo alla veneziana, miglioramento strutturale dei saloni nobili, nuovi impianti di riscaldamento ed elettrici con volumi tecnici dedicati, recupero del corpo aggiunto degli anni Settanta, realizzazione di una sala lettura con accesso indipendente, restauro della scala monumentale, dei serramenti e degli scuri, risanamento di pareti interne e superfici decorate, consolidamento e rinnovo di controsoffitti, oltre all’inserimento di un ascensore e di pedane per l’abbattimento delle barriere architettoniche e alla sistemazione delle pavimentazioni esterne.
Una scheda storica ha ricostruito le tappe della dimora: dai Marin del Seicento agli Angeloni, che tra 1779 e 1790 ne promossero ampliamenti e decori chiamando Giandomenico Tiepolo; quindi i Bianchini, proprietari dall’Ottocento, fino all’acquisizione pubblica nel 1973 e agli usi scolastici. Dopo la chiusura del 2003, il Comune avviò un percorso di partecipazione e un primo intervento. Nel 2025 la villa è stata riportata al pieno splendore.
Con la prospettiva dell’inaugurazione del 2026, Villa Bianchini è tornata a proporsi come cerniera tra terra, arte e acqua: una casa storica che ha ritrovato funzione e voce, pronta ad accogliere la comunità che l’ha voluta rinascere.
Riccardo Musacco
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