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Parco Naturale Regionale della Lessinia

Lessinia, si chiude un’epoca: l’Ente Parco raccoglie l’eredità della Comunità Montana

Con il trasferimento di beni, musei e personale, il Parco Naturale Regionale della Lessinia assume piena autonomia gestionale e guarda al futuro con nuovi strumenti per la tutela del territorio

Lessinia, si chiude un’epoca: l’Ente Parco raccoglie l’eredità della Comunità Montana

Foto di repertorio

Dopo oltre cinquant’anni di attività, cala il sipario sulla Comunità Montana della Lessinia. Dal 30 settembre l’ente ha cessato ogni funzione, concludendo un percorso iniziato nel 2014 e proseguito negli anni con la nomina di commissari liquidatori e il graduale trasferimento di beni e competenze.

A raccoglierne l’eredità è l’Ente Parco Naturale Regionale della Lessinia, che da ora potrà contare su una struttura rafforzata, una dotazione patrimoniale significativa e una maggiore autonomia operativa.

Tra i beni trasferiti figurano luoghi simbolo e realtà museali di grande valore culturale e naturalistico: il Museo dei Fossili di Bolca, il Ponte di Veja, l’area archeologica di Sant’Anna d’Alfaedo, il Museo dei Cimbri di Giazza, il Geopaleontologico di Camposilvano, il Museo dei Trombini e la Pesciara di Vestenanova. Spazi cruciali per l’identità locale come contrade storiche, aree a parcheggio, centri visitatori e strutture turistiche – tra cui l’edificio di San Giorgio – entrano ora nella gestione diretta del Parco.

Il passaggio coinvolge anche il personale, con l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i dipendenti dell’ex Comunità Montana. Una scelta che garantisce continuità amministrativa e salvaguardia delle professionalità, in un’ottica di valorizzazione del capitale umano oltre che territoriale.

«Abbiamo affrontato un processo complesso, ma oggi il Parco è un ente maturo, pronto a gestire e valorizzare con maggiore efficacia il patrimonio della Lessinia», ha commentato il presidente Massimo Sauro, ringraziando il direttivo e gli uffici per l’impegno e la dedizione dimostrati.

Nel prossimo futuro, l’Ente Parco guarda anche a nuove sinergie, in particolare con la Provincia di Verona, per attività come la gestione della raccolta dei funghi nelle aree esterne alla zona protetta.

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