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Diritto alla scuola

Scuola dell'infanzia completamente gratuita: la proposta di CNA Treviso

L’associazione degli artigiani evidenzia il valore delle scuole materne paritarie e chiede un progetto a lungo termine per rafforzare l’inclusione e la qualità educativa

Stefano Camarotto di CNA Treviso

Stefano Camarotto di CNA Treviso

Le scuole materne cattoliche paritarie della FISM rappresentano anche in provincia di Treviso un modello di integrazione e inclusione di grande valore. In molte realtà locali, la presenza di bambini di origine straniera supera il 40%, e sempre più famiglie scelgono queste strutture per la qualità del progetto educativo, anche a costo di sacrifici economici.

«Riconosciamo il valore di questa esperienza e il contributo decisivo che offre al territorio – afferma Stefano Camarotto, Presidente del Mandamento CNA Treviso –. Tuttavia, per affrontare le sfide demografiche e sociali, non basta la sola iniziativa del privato sociale: serve un impegno più forte da parte dello Stato».

Per rafforzare il sistema educativo nazionale e garantire pari opportunità a tutti i bambini, CNA Treviso propone:

  • il potenziamento di scuole materne e asili nido, con organici adeguati e strutture diffuse su tutto il territorio;

  • finanziamenti stabili e più consistenti alle scuole paritarie, non come forma di assistenza, ma per stimolare una competizione positiva sulla qualità dei servizi educativi;

  • progetti e percorsi formativi condivisi tra scuole pubbliche e paritarie, per promuovere inclusione, dialogo interculturale e sostegno alle famiglie;

  • l’avvio di un percorso per rendere progressivamente gratuita la scuola dell’infanzia, includendo la fascia 3-5 anni nell’obbligo scolastico.

«Il modello Treviso dimostra che pubblico e privato possono camminare insieme – aggiunge Camarotto –. Lo Stato deve assumersi la responsabilità di rafforzare la scuola dell’infanzia e i nidi, senza lasciare sole le famiglie e le paritarie. Vogliamo un sistema educativo che metta al centro i bambini e la qualità del servizio, premiando chi lavora meglio, sia esso pubblico o privato».

Secondo CNA, il “modello Treviso” funziona e può diventare parte di una strategia nazionale che favorisca la collaborazione tra pubblico e privato. Solo così sarà possibile garantire pari opportunità educative, sostenere le famiglie e costruire un futuro di vera coesione sociale.

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