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Attualità
07.10.2025 - 14:25
Sindaco Eric Pasqualon
Una giornata di festa e gratitudine ha animato ieri il Rifugio San Francesco di Presina, che ha celebrato 22 anni di attività con una partecipazione calorosa di cittadini, volontari e rappresentanti istituzionali. La struttura, gestita dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane – Sezione Alta Padovana APS, è diventata negli anni un punto di riferimento nel territorio per la tutela e l’adozione degli animali d’affezione.
Fondata oltre due decenni fa, la realtà del rifugio ha accolto quasi 6.000 cani, con un tasso di adozione che supera il 90%. Un successo reso possibile grazie all’instancabile impegno dei volontari, al supporto delle amministrazioni locali e alla collaborazione con la sanità pubblica.
Alla cerimonia era presente anche Eric Pasqualon, Sindaco di Carmignano di Brenta e Presidente del Comitato dei Sindaci del Distretto 4 – Alta Padovana, che ha sottolineato l’importanza dell’impegno economico condiviso tra i Comuni del distretto per sostenere il rifugio.
«Tutti i Comuni contribuiscono al mantenimento del canile e dei servizi veterinari – ha dichiarato Pasqualon – perché prendersi cura degli animali abbandonati significa anche promuovere una comunità più civile, attenta e inclusiva».
Dal 2024, infatti, è stato potenziato l’impegno economico previsto dalla convenzione tra l’Azienda ULSS 6 Euganea e i Comuni del Distretto 4, con una quota aumentata da 0,64 a 0,75 euro per abitante. L’accordo, approvato all’unanimità, garantisce la continuità delle attività del Parco Zoofilo San Francesco, tra cui accoglienza, assistenza sanitaria e adozione degli animali randagi.
Nel suo intervento, il professor Giovanni Tonelotto, responsabile del rifugio, ha evidenziato l’importanza della comunità che ruota attorno alla struttura: «Oggi possiamo contare su circa 40 volontari, molti dei quali giovani, e su 10 persone inserite in percorsi alternativi alla detenzione. Insieme, lavoriamo ogni giorno per offrire dignità e futuro a tanti animali abbandonati».
Tonelotto ha anche ringraziato i Comuni e l’ULSS per il sostegno costante, ricordando che il rifugio non è solo un luogo di accoglienza, ma anche un centro di educazione e sensibilizzazione sul rapporto uomo-animale.
La giornata si è aperta con la celebrazione della Santa Messa, officiata da Don Alessio Graziani, seguita dalla tradizionale benedizione degli animali. In tanti hanno partecipato, accompagnati dai propri cani adottati nel rifugio: un momento simbolico che ha unito affetto, gratitudine e speranza.
«Il Rifugio San Francesco è molto più di un canile – ha concluso Pasqualon – È un esempio concreto di come il volontariato, la sanità pubblica e le istituzioni locali possano lavorare insieme per dare risposta a un bisogno reale del territorio. È anche uno spazio di crescita culturale e sociale, dove ogni gesto diventa testimonianza di rispetto verso tutte le forme di vita».
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