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Cultura
12.10.2025 - 16:13
Foto di repertorio
C'è un Veneto che non compare nei dépliant turistici, fatto di sentieri interrotti, case diroccate e silenzi pieni di storia. Sono i borghi fantasma, piccoli centri abitati un tempo vivi e operosi, oggi svaniti nell’abbraccio del tempo e della natura. Alcuni resistono come scheletri di pietra tra le montagne, altri sono nascosti nei boschi o sulle colline. Luoghi affascinanti e malinconici, dove la memoria si respira a ogni passo.
Eccone tre da scoprire, per chi cerca un Veneto diverso, autentico e un po’ misterioso.
Nascosto tra i boschi dell’Altopiano di Asiago, Valliera è forse il borgo fantasma più noto del Veneto. Un tempo abitato da famiglie di boscaioli e pastori, venne progressivamente abbandonato dopo la Seconda Guerra Mondiale. Oggi, tra case in pietra invase dalla vegetazione e tetti crollati, si può ancora percepire l’eco della vita che fu. Gli appassionati di trekking lo raggiungono a piedi, in un percorso che è anche un viaggio nella memoria.
Sulle pendici del Monte Grappa, nel comune di Segusino, Stramare è un borgo che sembra uscito da un romanzo. Poche decine di abitanti, case in pietra, vicoli acciottolati e una chiesetta che resiste all’oblio. Anche se tecnicamente non è completamente disabitato, Stramare è considerato un borgo “sospeso”: molti edifici sono abbandonati e l’atmosfera è quella di un luogo fuori dal tempo. È stato anche set per documentari e cortometraggi.
Nel comune di Erto e Casso, a pochi chilometri dalla diga del Vajont, Brenton è uno dei tanti centri travolti dalla tragedia del 1963. Dopo il disastro, venne evacuato e mai più ricostruito. Oggi è una meta simbolica e toccante per chi vuole conoscere da vicino uno dei capitoli più dolorosi della storia italiana. Le rovine, ancora visibili, parlano di un passato spezzato all’improvviso.
I borghi fantasma del Veneto non sono solo curiosità per escursionisti e appassionati di urbex (esplorazione urbana), ma testimonianze preziose della nostra storia rurale, della montagna dimenticata e dei cambiamenti sociali del Novecento. Alcuni progetti locali stanno cercando di recuperarli, valorizzarli o almeno proteggerli dal completo abbandono.
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