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Tradizione equestre

Il Veneto valorizza il cavallo tra storia, inclusione sociale e benessere educativo

La Regione lancia un programma annuale con eventi, attività scolastiche e progetti terapeutici che vedono il cavallo protagonista della cultura veneta

Corazzari con un cavallo

Corazzari con un cavallo

La Giunta regionale del Veneto ha approvato il nuovo Programma annuale dedicato alla valorizzazione del cavallo, simbolo della storia e della cultura veneta. L’iniziativa, promossa dall’assessore alla Cultura Cristiano Corazzari in collaborazione con gli assessori al Sociale Manuela Lanzarin e alla Formazione Valeria Mantovan, punta a unire memoria, tradizione e futuro, riconoscendo nel cavallo un ruolo centrale non solo nel passato rurale della regione, ma anche nella vita sociale e educativa delle comunità.

Il programma, che gode di un finanziamento complessivo di 200 mila euro, prevede quattro linee di intervento: eventi culturali e manifestazioni artistiche, attività formative rivolte a scuole e insegnanti sugli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA), progetti sociali e riabilitativi per persone in percorsi di reinserimento, e iniziative sanitarie per garantire qualità e sicurezza nei centri che praticano terapie assistite con i cavalli.

“Il cavallo non è solo un protagonista della nostra storia, ma un compagno prezioso per crescita, educazione e inclusione sociale – ha spiegato Corazzari –. È un simbolo di libertà, rispetto e armonia con la natura, valori che vogliamo trasmettere alle nuove generazioni.”

L’assessore Lanzarin ha sottolineato il ruolo terapeutico del cavallo: “L’Ippoterapia ha dimostrato risultati concreti a supporto di pazienti con patologie anche gravi, come i bambini autistici, confermando quanto l’animale possa essere un alleato prezioso per la salute e il benessere.”

Infine, Mantovan ha evidenziato l’aspetto educativo e formativo del progetto: “Attraverso giornate dedicate agli insegnanti, vogliamo diffondere la conoscenza delle terapie assistite con i cavalli, favorendo percorsi scolastici inclusivi e attenti ai bisogni di ogni studente. L’esperienza con l’animale diventa così uno strumento per costruire empatia, relazione e benessere nella scuola e nella società.”

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