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Il Veneto cresce più della media nazionale: PIL previsto a +1% nel 2025

Pubblicato il Bollettino socio-economico regionale di ottobre: consumi e investimenti in aumento, export in calo e turismo stabile su livelli record

Foto di repertorio

Foto di repertorio

L’economia veneta continua a mostrare segni di solidità nonostante le incertezze internazionali. Lo rivela il Bollettino socio-economico di ottobre redatto dall’Ufficio Statistica della Regione del Veneto, che fotografa l’andamento dei primi mesi del 2025.

Secondo il rapporto, il prodotto interno lordo regionale è atteso in crescita dell’1% per l’anno in corso, un dato che conferma il Veneto tra le aree più dinamiche del Paese. I consumi delle famiglie dovrebbero aumentare dello 0,9% e gli investimenti del 2,4%, sostenuti dal buon andamento del mercato del lavoro e da condizioni finanziarie più favorevoli.

A livello globale, il Fondo Monetario Internazionale stima una crescita del 3% per il 2025, mentre l’Area euro dovrebbe fermarsi a +0,9%. In Italia, invece, il PIL è previsto in rialzo dello 0,6%, nonostante un leggero calo registrato nel secondo trimestre dell’anno.

Per il Veneto, le note dolenti arrivano dal commercio estero: nei primi sei mesi del 2025 le esportazioni sono scese dell’1,3%, pari a una perdita di circa 544 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2024. Una frenata che, secondo il bollettino, riflette le tensioni geopolitiche e le incertezze sui dazi internazionali, con un impatto più marcato rispetto alla media nazionale (+2,1%).

Il turismo, uno dei motori dell’economia regionale, mantiene comunque livelli molto alti: tra gennaio e luglio 2025 gli arrivi sono superiori del 8,3% rispetto al 2019 pre-pandemico, anche se leggermente inferiori al 2024, considerato l’anno dei record.

Il mercato del lavoro si conferma in buona salute. Il tasso di disoccupazione resta basso, al 3,1%, nonostante una lieve diminuzione degli occupati (-0,3%) e un aumento di chi cerca lavoro (+14,4%) rispetto all’anno precedente.

Sul fronte sociale, il 12,4% dei veneti risulta a rischio di povertà o esclusione, un valore ben al di sotto della media nazionale (23,1%) e in miglioramento rispetto al 2024, anche se ancora sopra i livelli del 2019.

Infine, il bollettino dedica spazio anche ai temi ambientali e alla mobilità. Otto veneti su dieci si spostano ogni giorno, ma il tempo medio trascorso in viaggio è sceso da 54 a 50 minuti. La “mobilità dolce” – a piedi o in bicicletta – rappresenta ormai quasi un quarto degli spostamenti. Quanto alla qualità dell’aria, i dati sul PM10 mostrano un lento ma costante miglioramento nell’arco degli ultimi vent’anni, anche se i superamenti dei limiti restano sopra la soglia dei 35 giorni l’anno.

Nel complesso, il Veneto si conferma una delle regioni più solide d’Italia: un’economia che cresce, lavora e resiste, anche di fronte a un contesto mondiale sempre più complesso.

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