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Storia del fumetto

Al M9 di Mestre la prima grande mostra in Veneto dedicata al fumettista Stelio Fenzo

Oltre cento tavole originali per raccontare la carriera dell'artista veneziano, amico di Hugo Pratt e disegnatore delle Tartarughe Ninja in Italia

Stelio Fenzo e una delle sue opere

Stelio Fenzo e una delle sue opere

Da domani, mercoledì 9 ottobre, il Museo M9 di Mestre apre le porte alla prima mostra in Veneto dedicata a Stelio Fenzo, il grande fumettista veneziano scomparso nel 2022. L’esposizione, intitolata “Stelio Fenzo. Un secolo a fumetti”, resterà visitabile fino al 22 febbraio 2026 nel corridoio del secondo piano del museo, offrendo al pubblico un viaggio lungo oltre cento tavole originali provenienti dal suo archivio personale.

L’inaugurazione, in programma alle 18.30 nell’auditorium Cesare De Michelis, sarà accompagnata da un incontro aperto al pubblico con i curatori Luigi Fiorindo e Marco Laggetta, insieme a noti protagonisti del fumetto come Matteo Alemanno, Giorgio Cavazzano, Paolo Cossi, Fulvio Fenzo, Paolo Ongaro, Laura Scarpa, Emanuele Taglietti e Lele Vianello.

La mostra ripercorre la lunga carriera di Fenzo, dalle prime collaborazioni con la cronaca locale fino al successo internazionale. Amico e collaboratore di Hugo Pratt, Fenzo faceva parte del gruppo veneziano dell’“Asso di Picche”, la rivista che negli anni Quaranta segnò l’inizio di una nuova stagione per il fumetto italiano. Fu proprio Pratt a spingerlo verso il personaggio di Capitan Cormorant, che Fenzo trasformò poi in Capitan Moko, preludio a un filone avventuroso che lo avrebbe reso celebre.

Negli anni Sessanta e Settanta il disegnatore si affermò come uno dei maggiori interpreti del fumetto d’avventura-erotico, firmando personaggi come Jungla e Simba, fino a diventare negli anni Novanta l’unico artista italiano chiamato a lavorare sulle Tartarughe Ninja, contribuendo al successo mondiale della serie anche nel nostro Paese.

L’ultimo segmento della mostra è dedicato alle trasposizioni letterarie, che Fenzo realizzò per testate come Il Giornalino, contribuendo a rivalutare il fumetto come vero linguaggio artistico.

“Questa mostra è un grande racconto che intreccia tante storie collettive – spiega Serena Bertolucci, direttrice del M9 –. Non solo la vita di un grande autore, ma anche quella della tradizione del fumetto nata proprio in Veneto, capace di imporsi a livello nazionale e internazionale”.

I curatori Fiorindo e Laggetta sottolineano infine come Fenzo abbia rappresentato “meglio di chiunque altro il mestiere del fumettista del Novecento: un lavoro fatto di passione, dedizione e ritmi intensi, che lo hanno consacrato come un Maestro del fumetto italiano”.

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