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Crisi industriale

Ex Alcoa di Fusina, lo scontro sul premio di risultato lascia i lavoratori senza tutele per il 2025

Alla Niche Fusina Rolled Products il rifiuto dell’azienda di aprire un confronto sul premio di produzione infiamma il clima in fabbrica e mette a rischio morale e motivazione dei dipendenti

Foto della Niche Fusina

Foto della Niche Fusina

Cresce la tensione alla Niche Fusina Rolled Products, lo stabilimento che ha preso il posto dell’ex Alcoa, dopo la decisione dell’azienda di non riconoscere il Premio di Risultato (PDR) 2024 e di chiudere ogni porta al dialogo per quello del 2025. Le organizzazioni sindacali avevano chiesto un tavolo di confronto, ma la direzione ha respinto l’incontro, motivando la scelta con il fatto che le “vertenze sindacali” sul PDR 2024 comprometterebbero le relazioni industriali.

Secondo la Uilm Venezia, i dati di bilancio confermerebbero che la soglia per il premio è stata raggiunta: l’EBITDA della fabbrica si attesta al 91,25% dell’obiettivo previsto dall’accordo di maggio 2024. Nonostante questo, l’azienda ha deciso di non erogare il PDR, sostenendo che i risultati sarebbero “insufficienti” senza un ingresso straordinario in bilancio. Una posizione che il sindacato definisce “strumentale” e in netto contrasto con gli accordi siglati con Confindustria.

Da anni i dipendenti della Niche Fusina non ricevono alcun premio di risultato, anche quando l’azienda registra utili positivi. Nel frattempo, vengono distribuiti premi individuali discrezionali, che secondo la Uilm creano divisioni tra lavoratori e peggiorano clima interno, motivazione e produttività.

“I lavoratori hanno fatto la loro parte e meritano riconoscimenti concreti – commenta Diego Panisson, segretario generale della Uilm Venezia –. Negare il PDR 2024 e chiudere la porta al confronto per il 2025 rischia di compromettere fiducia e morale dei dipendenti. Lo sforzo di tutti ha permesso la continuità produttiva in momenti difficili, senza alcun riconoscimento economico, mentre i soci hanno beneficiato dei risultati.”

Il sindacato invita l’azienda a riaprire il dialogo e avverte che, in assenza di risposte, non esclude mobilitazioni a tutela dei lavoratori di Fusina.

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