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Tramezzino, molto più di uno spuntino: tutti i segreti del re dei bar veneti

Storia, curiosità e varianti di un’icona dello street food all’italiana

Tramezzino, molto più di uno spuntino: tutti i segreti del re dei bar veneti

Foto d'archivio

È soffice, veloce da mangiare, incredibilmente versatile: il tramezzino è il simbolo indiscusso delle pause in Veneto, protagonista di colazioni tardive, pranzi veloci e aperitivi improvvisati. Ma dietro questo triangolo (o mezzaluna) di pane bianco senza crosta si nasconde una storia sorprendente, fatta di contaminazioni culturali, invenzioni gastronomiche e un pizzico di patriottismo.

Inventato a Torino nel 1925 come versione italiana del sandwich inglese, il tramezzino ha trovato la sua patria d’adozione in Veneto, in particolare a Venezia, dove è diventato arte pura: alto, ricco, con ripieni fantasiosi e pane sempre umido al punto giusto. Non è un caso che alcuni dei migliori tramezzini d’Italia si trovino proprio nei bacari veneziani o nei caffè storici della regione.

Dall’intramontabile tonno e uova al più gourmet con radicchio e speck, fino alle varianti creative con pesce crudo, salse speziate o ingredienti vegetariani, il tramezzino ha saputo evolversi senza mai perdere la sua identità.

E ora che molti locali ne hanno fatto una vera e propria specialità, è il momento di riscoprirlo come patrimonio del gusto italiano: semplice all’apparenza, ma ricco di storia, tecnica e sapore.

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