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Riforma dell’artigianato
15.10.2025 - 15:23
Il senatore Luca De Carlo, presidente della Commissione Industria del Senato
Dopo quasi quarant’anni, l’artigianato italiano — e con esso quello veneto, tra i più vivi e riconosciuti del Paese — si prepara a cambiare volto. Con l’approvazione dell’emendamento presentato dal senatore Luca De Carlo, presidente della Commissione Industria del Senato, prende forma una riforma complessiva del settore che punta a rimettere al passo con i tempi un comparto rimasto regolato da una legge del lontano 1985.
“Viviamo in un mondo in continua evoluzione, in cui la tecnologia avanza ogni giorno — ha spiegato De Carlo —. L’artigianato, una delle nostre eccellenze, aveva bisogno di una normativa capace di accompagnarlo nel presente e proiettarlo nel futuro”.
L’emendamento, inserito nel disegno di legge sulle Piccole e Medie Imprese, affida al Governo il compito di riordinare e aggiornare le regole che disciplinano il lavoro artigiano, rendendole più aderenti alle esigenze di un mercato profondamente cambiato. L’obiettivo è rafforzare la competitività delle botteghe e delle imprese artigiane, anche attraverso la promozione di collaborazioni e reti tra aziende, per agevolare l’accesso a commesse, bandi e finanziamenti.
“È una riforma che guarda anche ai giovani — ha aggiunto De Carlo — perché vogliamo favorire il ricambio generazionale e mantenere la figura dell’artigiano al centro del processo creativo e produttivo. Tradizione e innovazione devono camminare insieme”.
Dal legno del Bellunese ai tessuti di Vicenza, dalla ceramica di Nove al vetro di Murano, l’artigianato veneto rappresenta una colonna portante dell’economia locale. La riforma, sottolineano le associazioni di categoria, potrebbe essere la spinta necessaria per rilanciare un comparto che da sempre unisce manualità, creatività e identità territoriale.
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