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Politica - Elezioni Regionali 2025

Rovigo, “Il Polesine merita di più”: Stefani inaugura il tour elettorale insieme a Rizzato

Da Adria a Rovigo, il candidato presidente sceglie il cuore del territorio per lanciare la campagna regionale: “Ascoltare e costruire fiducia”

Rovigo, “Il Polesine merita di più”: Stefani inaugura il tour elettorale insieme a Rizzato

Un messaggio semplice, diretto, destinato a risuonare in un territorio che chiede ascolto: «Il Polesine merita di più». Con queste parole, Alberto Stefani ha inaugurato ieri il suo tour elettorale lungo tutto il Polesine, partendo dal Basso Polesine e da Adria, per poi arrivare a Rovigo dove, insieme al giovane candidato Lorenzo Rizzato, ha aperto la sede elettorale in piazza Vittorio Emanuele II.

«Il Polesine merita di più» non è solo uno slogan, ma una linea di rotta. L’obiettivo, spiega Stefani, è riportare il territorio al centro dell’agenda regionale, partendo proprio da quella provincia che più di altre chiede attenzione e risposte concrete. Un messaggio che parla di ascolto, prossimità e fiducia, in un Veneto che deve saper ricucire distanze tra centro e periferia.

Nel cuore del capoluogo, Stefani ha partecipato all’inaugurazione della sede elettorale di Lorenzo Rizzato, 27 anni, assessore ai lavori pubblici del Comune di Rovigo e candidato al consiglio regionale con la Lega.
«Abbiamo la fortuna di avere una persona preparata a disposizione, che conosce la sua città e il suo territorio – ha dichiarato Stefani –. Sono sicuro che metterà tutta la sua energia al servizio di un’area che ha bisogno di giovani».

Rizzato ha spiegato lo spirito dell’iniziativa:
«Questa sede sarà un luogo aperto, dove i cittadini potranno conoscere il programma di Alberto Stefani, chiedere incontri o portare amici e conoscenti, soprattutto chi ha perso fiducia nella politica. Ma qualcosa sta cambiando. Una nuova generazione di amministratori ha voglia di affrontare le sfide di un mondo che cambia, di risolvere i vecchi problemi con l’ottimismo di chi si rimbocca le maniche».

Scegliere di iniziare la campagna dal Polesine non è casuale: è una scelta simbolica e politica. Da qui parte un messaggio di metodo, prima ancora che di contenuti: riconoscere la centralità dei territori e restituire dignità a chi vive e lavora nelle aree più periferiche.
La giornata del 18 ottobre consegna così un’immagine chiara: il Polesine non come sfondo, ma come protagonista.

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