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Politica - Elezioni Regionali 2025

Fabio Bui ufficializza la candidatura alla presidenza del Veneto

Autonomia reale, statuto speciale, porto delle Venezie, hub ferroviario a Verona e una "megalopoli verde" per restituire centralità ai veneti

Fabio Bui ufficializza la candidatura alla presidenza del Veneto

Fabio Bui ha ufficializzato la candidatura alla Presidenza della Regione del Veneto, sostenuto dai Popolari per il Veneto.

In un contesto segnato da disillusione e richiesta di discontinuità, rilancia un progetto fondato su un’autonomia effettiva, sul coinvolgimento dei cittadini e sulla centralità dei territori.

“I veneti si sentono traditi”, ha esordito Bui, spiegando la genesi del suo movimento popolare. “Da anni ci viene promessa l’autonomia e ogni volta ci fermano a Roma”. A suo giudizio, la regione non è più una periferia dell’Italia, ma parte integrante dell’Europa.

La piattaforma presentata è netta: un soggetto politico regionale ispirato al popolarismo europeo, un “partito del territorio” che vada oltre le liste civiche, con l’ambizione di durare e rappresentare lavoro, impresa, famiglie e comunità.

Tra le priorità indicate, figura l’obiettivo di uno statuto speciale per governare sanità, formazione, trasporti e politiche sociali in modo coerente con le esigenze del territorio.

Sul piano infrastrutturale, Bui propone la realizzazione del “Porto delle Venezie (Trieste–Venezia–Ravenna)” e di un grande hub ferroviario a Verona, così da riposizionare il Veneto al centro dei flussi europei di merci.

In prospettiva urbanistica e ambientale, punta inoltre alla creazione di una “megalopoli verde”: cinque milioni di abitanti distribuiti in un’area che integri città, borghi, montagna e campagna, da vivere non soltanto come spazio produttivo, ma come comunità.

“Dico agli elettori che si sentono delusi: non sprecate questa occasione”, ha sottolineato. “Dopo anni di promesse mancate, il Veneto può tornare a contare, ma solo se i veneti tornano a crederci”. Il suo appello è a non delegare ma a partecipare: “O il Veneto decide per sé, o qualcun altro deciderà per noi”.

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