Scopri tutti gli eventi
Attualità
21.10.2025 - 14:43
Massimiliano Schiavon, presidente regionale dell’associazione
La proposta contenuta nella bozza della legge di bilancio, che prevede l’innalzamento della cedolare secca al 26% anche per la prima casa affittata con contratti brevi, incontra il pieno favore di Federalberghi Veneto, che da tempo denuncia le distorsioni del mercato dell’ospitalità causate da una fiscalità troppo favorevole alle locazioni turistiche non imprenditoriali.
“È un provvedimento atteso e necessario,” commenta Massimiliano Schiavon, presidente regionale dell’associazione. “Troppo a lungo si è consentito che un’ampia fetta di attività para-alberghiere, pur operando con modalità imprenditoriali, usufruisse di un regime fiscale agevolato, generando una concorrenza sleale verso le strutture ricettive regolari".
Secondo Federalberghi, l’aliquota al 21% finora applicata anche alla prima unità immobiliare in locazione breve ha favorito la proliferazione di un’offerta sommersa, spesso priva dei requisiti minimi di sicurezza, qualità e legalità. L’aumento al 26%, se approvato, viene visto come un primo passo verso un riequilibrio fiscale tra i diversi attori del comparto turistico.
Ma per Schiavon la fiscalità non basta: “Serve anche un aggiornamento delle regole sugli affitti brevi, che definisca con chiarezza chi può operare, come, e con quali obblighi. Chi lavora senza rispettare le norme – continua – non può continuare a godere di vantaggi competitivi rispetto a chi fa impresa in modo trasparente".
Federalberghi chiede quindi l’introduzione di controlli più capillari e sanzioni più efficaci contro chi evade il fisco o sottrae alloggi al mercato residenziale, contribuendo alla crisi abitativa nei centri turistici. “La legalità dev’essere il punto di partenza per ogni forma di ospitalità,” ribadisce Schiavon. “Non vogliamo penalizzare chi affitta in modo occasionale, ma combattere chi specula".
Con oltre 70 milioni di presenze annue, il Veneto è la prima regione turistica d’Italia. Ma per Federalberghi, mantenere questo primato significa anche garantire concorrenza leale, qualità dell’offerta e trasparenza fiscale.
“Chi investe nella ricettività, assume personale, paga tasse e garantisce standard elevati, ha diritto a operare in un mercato equo,” conclude Schiavon. “Ora il governo ha l’occasione di correggere una distorsione evidente: lo deve alle imprese serie che ogni giorno contribuiscono alla crescita economica e occupazionale del nostro territorio".
GIVE EMOTIONS SRL | C.F. e P.IVA 04385760287 REA PD-385156 | Reg. Tribunale di Padova n. 2516