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Sanità locale
22.10.2025 - 15:16
Cisl FP Padova e Rovigo
Un accordo da 11 milioni e 475mila euro per il personale dell’Ulss 6 Euganea, che premia l’impegno quotidiano di chi lavora negli ospedali e nei servizi sanitari del territorio padovano. L’intesa, siglata il 22 ottobre tra la Cisl Fp Padova Rovigo e la direzione dell’azienda sanitaria, dà attuazione alle risorse previste dalla Legge regionale 26/2024 e dalla Delibera della Giunta del Veneto 1010/2025.
Una parte consistente del fondo, 1,7 milioni di euro, andrà al welfare aziendale, con un bonus di 350 euro per ogni dipendente da spendere tramite la nuova piattaforma digitale che sarà attivata entro dicembre. Altri 2,1 milioni confluiranno nella contrattazione aziendale del triennio 2025-2027, per valorizzare il lavoro nei turni notturni, nei reparti più complessi e nei servizi che operano 24 ore su 24.
L’accordo prevede anche indennità più alte per i turni di notte e la pronta disponibilità, oltre a maggiori riconoscimenti per il personale che lavora nei reparti più impegnativi, come medicina interna, geriatria e salute mentale.
“Abbiamo voluto che queste risorse premiassero chi garantisce ogni giorno l’assistenza, spesso rinunciando a ferie e vita privata”, sottolinea Andrea Ricci, segretario generale della Cisl Fp Padova Rovigo.
Il sindacato evidenzia anche l’estensione del bonus welfare a tutto il personale – compresi tecnici, amministrativi e professionisti non sanitari – come segnale di equità e riconoscimento del lavoro di squadra.
Ma accanto alla soddisfazione per l’accordo, resta la preoccupazione per la carenza di personale. Secondo la Cisl Fp, mancano all’appello almeno 200 infermieri nell’area padovana.
“Senza graduatorie attive e con continue dimissioni, i reparti lavorano sotto pressione, con turni estenuanti”, spiega Fabio Turato, coordinatore sanità pubblica della Cisl Fp. “Non si può sostituire un infermiere con altre figure: serve una strategia vera, non soluzioni tampone”.
Anche Alessandro Piovan, dirigente del sindacato, chiede politiche più attrattive per le professioni sanitarie: “Bisogna migliorare le condizioni di lavoro e i percorsi di carriera, altrimenti Padova rischia di perdere competenze e professionalità”.
Oltre ai fondi per welfare e indennità, l’intesa prevede per ottobre il pagamento del conguaglio produttività (3,6 milioni di euro) e un bonus aggiuntivo di 200 euro per chi partecipa a progetti specifici. Sono previsti anche 800mila euro per gli “scatti” di carriera del personale.
“È un passo avanti concreto, ma non basta – avverte Ricci –. Servono investimenti strutturali, più assunzioni e un incremento stabile dei fondi contrattuali. Le aziende sanitarie padovane non possono restare fanalino di coda in Veneto”.
Un messaggio chiaro rivolto anche al futuro presidente della Regione: “La sanità pubblica si difende solo mettendo al centro il lavoro e la dignità di chi la tiene in piedi ogni giorno”.
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