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Torna l’ora solare: lancette indietro di un’ora nella notte tra sabato e domenica

Dal 26 ottobre si dormirà un’ora in più ma farà buio prima

Torna l’ora solare: lancette indietro di un’ora nella notte tra sabato e domenica

Foto di repertorio

Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025, l’Italia saluterà l’ora legale per fare spazio all’ora solare. Alle 3 del mattino, le lancette dovranno essere spostate indietro di 60 minuti, riportandosi così alle 2.00. Un piccolo rituale autunnale che ci regalerà un’ora di sonno in più, ma che porterà con sé giornate più corte e tramonti anticipati.

Il ritorno all’ora solare serve, almeno nelle intenzioni originarie, a sfruttare meglio la luce naturale del mattino, riducendo la necessità di illuminazione artificiale nelle prime ore della giornata. Tuttavia, al prezzo di pomeriggi più brevi e serate che calano nel buio già nel tardo pomeriggio.

Un sistema che divide l’Europa

Da anni, il cambio tra ora legale e solare alimenta discussioni e proposte di riforma. L’Unione Europea, dopo il voto del Parlamento nel 2018, ha lasciato ai singoli Stati la libertà di decidere se mantenere o abolire l’alternanza tra i due orari. Nessuna decisione comune, però, è mai arrivata.

Il tema è tornato d’attualità dopo le parole del premier spagnolo Pedro Sánchez, che, come riportato da sky tg24, ha annunciato l’intenzione di chiedere a Bruxelles la fine del doppio cambio annuale:

“Cambiare l’ora due volte l’anno non ha più senso – ha dichiarato –. I vantaggi in termini di risparmio energetico sono ormai minimi, mentre gli effetti negativi sulla salute e sulla vita quotidiana sono evidenti”.

In effetti, con la diffusione delle lampadine a LED e dei dispositivi a basso consumo, il risparmio legato all’ora legale è oggi considerato marginale.

Effetti su corpo e mente

Il ritorno all’ora solare può essere un sollievo per chi fatica a dormire: la luce del mattino arriva prima e aiuta il nostro orologio biologico a sincronizzarsi con il ciclo naturale giorno-notte. Tuttavia, per molte persone l’adattamento non è immediato.

Nei giorni successivi al cambio d’orario possono comparire stanchezza, insonnia o irritabilità, soprattutto nei soggetti più fragili, anziani o con disturbi metabolici e cardiovascolari. Gli esperti consigliano di mantenere orari regolari, evitare troppi caffè e sfruttare la luce naturale per “allenare” il corpo al nuovo ritmo.

Tra nostalgie, discussioni e qualche sbadiglio in più, l’Italia torna dunque all’ora solare, in attesa della prossima primavera, quando — tra fine marzo e inizio aprile — le lancette torneranno di nuovo avanti di un’ora.

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