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Cinque curiosità sulla Venicemarathon: la corsa più affascinante tra terra e acqua

Dalla partenza in Riviera del Brenta al suggestivo arrivo in Riva Sette Martiri

Cinque curiosità sulla Venicemarathon: la corsa più affascinante tra terra e acqua

Immagine di repertorio

Ogni autunno, da quasi quarant’anni, la Venicemarathon trasforma la città lagunare in un palcoscenico di sport, emozioni e bellezza. Migliaia di runner da tutto il mondo si danno appuntamento per una sfida che non è solo fatica e sudore, ma anche storia, arte e scenari mozzafiato.
Ecco cinque curiosità che raccontano l’anima di questa corsa unica nel suo genere.

1. Una partenza principesca

La Venicemarathon prende il via da Stra, nel cuore della Riviera del Brenta, proprio davanti a Villa Pisani, una delle dimore nobiliari più imponenti del Settecento. Nei primi chilometri i corridori sfilano accanto a ville venete e giardini storici, un paesaggio che trasforma la gara in un viaggio nel tempo.

2. L’arrivo tra le onde

L’emozione più grande arriva negli ultimi metri: il traguardo è posto in Riva Sette Martiri, nel cuore di Venezia, con lo sfondo della laguna e di San Marco. Prima di tagliare il nastro, gli atleti devono superare 14 ponti, alcuni dotati di pedane temporanee in legno che vengono montate appositamente per l’evento.

3. Il ponte galleggiante più famoso d’Italia

Uno dei simboli della manifestazione è il ponte galleggiante sul Canal Grande, una struttura lunga oltre 150 metri installata tra le Zattere e Punta della Dogana. Viene montato nella notte precedente alla corsa e smontato subito dopo l’arrivo dell’ultimo partecipante: un vero capolavoro di ingegneria temporanea.

4. Una maratona green e solidale

La Venicemarathon è anche un esempio di sostenibilità e solidarietà. Tutti i materiali plastici vengono riciclati, l’acqua è distribuita in bicchieri biodegradabili e l’energia usata nel villaggio sportivo proviene da fonti rinnovabili. Inoltre, grazie al Charity Program, ogni anno vengono raccolti centinaia di migliaia di euro per progetti sociali e associazioni benefiche.

5. I record e i campioni

Il primato della gara maschile appartiene al keniano John Kipkorir Komen, che nel 2011 fermò il cronometro a 2h08’13”. Tra le donne, il miglior tempo resta quello dell’etiope Megertu Alemu, vincitrice nel 2019 con 2h29’20”. Ma oltre ai campioni, la Venicemarathon celebra anche gli amatori: ogni anno arrivano da oltre 80 Paesi, rendendo Venezia una capitale mondiale della corsa.

Dal rumore delle scarpe sull’acqua alle campane di San Marco in lontananza, la Venicemarathon è più di una gara: è un’esperienza che unisce sport, cultura e poesia, e che solo Venezia può offrire.

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