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Venezia, acqua alta a sorpresa in Piazza San Marco: le difese locali evitano danni maggiori

La marea ha superato ieri i punti più bassi della piazza senza attivare il Mose

Acqua alta

Immagine di repertorio

Un’improvvisa acqua alta ha lambito ieri i punti più bassi di Piazza San Marco, ricordando la fragilità della città lagunare di fronte alle maree. L’evento, tuttavia, non ha raggiunto i livelli necessari per l’attivazione del MOSE, il sistema di dighe mobili che difende Venezia dalle piene straordinarie.

Le recenti opere di protezione locale – tra rialzi, pompe e valvole a presidio degli scarichi – hanno limitato i disagi, salvaguardando diverse attività storiche come il Caffè Quadri, la corte delle Generali e altre strutture vicine. L’acqua ha raggiunto soglie che, pur significative, restano inferiori a quelle registrate in episodi memorabili, come il 12 novembre 2019, quando il livello aveva superato il metro.

Difese complementari sempre più decisive

Dal 2020, il MOSE è entrato in funzione come barriera sperimentale fra Adriatico e laguna, in grado di contrastare maree straordinarie fino a 1,05-1,10 metri. Per le maree intermedie, sempre più frequenti e comprese tra i 90 centimetri e la soglia di attivazione del sistema mobile, la protezione della piazza è affidata alle difese locali, più flessibili e meno invasive per il porto e il ricambio naturale dell’acqua.

Gli interventi odierni dimostrano l’efficacia di un approccio combinato: il MOSE per le emergenze eccezionali e le opere complementari per gestire le maree ordinarie, evitando danni a negozi e caffè storici nel cuore di Venezia.

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