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Elezioni regionali
28.10.2025 - 10:06
Luca De Carlo
“Finisce un’era, quella di Luca Zaia, dove c’era un candidato invincibile e percentuali altissime. Ora ne inizia un’altra, guidata da un ragazzo giovane, di 33 anni, con un radioso futuro davanti”. Con queste parole il senatore Luca De Carlo, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, ha commentato a Padova la presentazione delle liste per le elezioni regionali venete, sottolineando l’avvio di una nuova fase politica dopo il lungo ciclo del presidente uscente.
De Carlo si è detto curioso di vedere come la nuova stagione del centrodestra si tradurrà sul territorio, ribadendo la volontà del suo partito di essere “determinante” nella prossima tornata elettorale.
Sul tema del “dopo-Zaia”, il senatore ha ricordato di essere stato tra i primi a riconoscere il valore politico del governatore: “Digitate ‘Zaia capolista’ e scoprirete che il primo a dire che, se avessi avuto un fuoriclasse come lui in Fratelli d’Italia, lo avrei schierato in tutte le province, sono stato io. Zaia non mi ha mai dato fastidio: uno come lui porta voti, amplia il consenso e aumenta gli eletti. È un ragionamento politico semplice”.
Parlando delle liste e delle scelte della Lega, De Carlo ha osservato che “una lista con il nome del presidente ha senso solo dopo che chi la guida ha dimostrato sul campo come amministra. Nemmeno Galan o Zaia la prima volta l’avevano”. Quanto alla lista Stefani, ha chiarito: “Non ero contrario, ma pensavo che fosse la Lega a non volerla per evitare di dividersi”.
Il senatore ha poi parlato dell'importanza di includere nel partito esponenti provenienti da altri schieramenti, purché condividano i valori di Fratelli d'Italia, come il caso del consigliere regionale Sandonà, recentemente accolto nelle fila di Fratelli d'Italia e definito da De Carlo un esempio di continuità amministrativa: “Porta con sé un’esperienza utile e una visione che arricchirà la nostra lista”.
Sul piano dei rapporti politici, De Carlo ha rivendicato un approccio basato sul rispetto reciproco: “La cosa che dà più fastidio alla gente è la mancanza di umiltà. Qui abbiamo fatto tutti un bagno di umiltà e io mi considero una persona di un’umiltà specchiata. Ho massimo rispetto per il centrosinistra: quello è l’avversario con cui dobbiamo confrontarci”.
E ha concluso con un appello al confronto civile: “Si può essere avversari senza trasformare la politica in un teatrino. Ognuno porterà le proprie idee: se vinceranno loro, bene per loro; se vinceremo noi, penseremo a fare una buona giunta e a governare con serietà”.
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