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Legambiente Veneto esprime forti perplessità sul progetto di impianto di biometano a Lendinara

Dubbi su collocazione, matrici in ingresso e coinvolgimento degli agricoltori locali

Legambiente Veneto esprime forti perplessità sul progetto di impianto di biometano a Lendinara

Foto di repertorio

Legambiente Veneto manifesta serie riserve sulla possibile realizzazione di un impianto di biometano tra Lendinara e Badia Polesine, invitando le istituzioni a rivedere le modalità di insediamento di questi impianti sul territorio.

Secondo l’associazione ambientalista, pur riconoscendo il potenziale della digestione anaerobica e del biometano nella transizione energetica e nell’economia circolare, il progetto presenta criticità significative. Non è chiaro se l’impianto rispetti il principio di prossimità, e non risultano coinvolti attivamente gli agricoltori localicontratti vincolanti per il conferimento dei reflui e scarti.

Inoltre, il sito individuato (Campomarzo, via Vegri) si trova in un’area idraulicamente sensibile, vicino a canali e sistemi idrici, rendendo necessaria una valutazione approfondita del rischio idraulico. Al momento non risultano disponibili studi completi sull’impatto ambientale, viabilità, emissioni, monitoraggio e gestione del digestato.

“Siamo a favore di un biometano fatto bene, rispettoso dell’ambiente e della comunità, ma l’impianto prospettato non soddisfa tre criteri fondamentali: collocazione compatibile, materia prima locale garantita e ruolo attivo degli agricoltori del territorio”, dichiara Luigi Lazzaro, presidente regionale di Legambiente Veneto.

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