Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Cultura e inclusione

Una lettera del Papa illumina Venezia: “Dipingiamo la Libertà” tra arte e reinserimento sociale

Papa Leone XIV invia un messaggio di speranza alle detenute della Giudecca e ai giovani partecipanti al progetto dell’associazione Pesce di Pace, trasformando il carcere femminile in un laboratorio di creatività e inclusione

L'opera "24 mani di detenute"

L'opera "24 mani di detenute"

Una ventata di emozione ha raggiunto Venezia questa settimana. Papa Leone XIV ha inviato una lettera di incoraggiamento a Nadia De Lazzari, responsabile dell’Associazione di volontariato veneziana Pesce di Pace, in occasione del progetto “Dipingiamo la Libertà a Venezia”.

Il progetto, nato all’interno del carcere femminile della Giudecca per celebrare i 300 anni dalla nascita di Giacomo Casanova, si apre ora alla città, trasformando i corridoi del penitenziario in un ponte tra mondi che raramente si incontrano. L’esposizione sarà ospitata alla Scuola Grande di San Teodoro da giovedì 13 novembre alle 14 fino a lunedì 17 novembre alla stessa ora.

Nella lettera, il Santo Padre sottolinea la bellezza delle città che “superano la sfiducia e accolgono chi è diverso, trasformando questa apertura in un nuovo motore di crescita”. Il Pontefice elogia l’impegno delle circa quaranta detenute che, insieme a un centinaio di studenti, hanno creato un percorso culturale e umano dedicato a libertà, rinascita e inclusione, invitando tutti a considerare l’arte come strumento di speranza e incontro.

“L’evento – scrive Papa Leone XIV – possa suscitare un rinnovato impegno a favore delle detenute, garantendo opportunità di reinserimento sociale nel rispetto della dignità di ciascuna persona”, concludendo con la benedizione apostolica a chi promuove azioni di sensibilizzazione e integrazione.

Le parole del Papa risuonano come un invito a superare la diffidenza e a credere nel cambiamento, restituendo voce e colore a chi spesso resta ai margini. La lettera, giunta in tempo per l’inaugurazione, sarà pubblicata anche nel catalogo della mostra.

“È stata un’emozione enorme – racconta Nadia De Lazzari –. Questo messaggio non è solo un riconoscimento morale, ma un vero abbraccio per chi si trova ai margini. Le detenute e i ragazzi hanno messo cuore e creatività in questo progetto, e ora ci sprona a far emergere ciò che spesso resta invisibile”.

Il percorso educativo e culturale, iniziato con laboratori artistici e un corso dedicato a Casanova, è realizzato da Venezia Pesce di Pace con la collaborazione della Scuola Grande di San Teodoro, la Casa di Reclusione Femminile della Giudecca, il Liceo Artistico Marco Polo, l’Istituto Comprensivo Francesco Morosini e con il sostegno di istituzioni locali come la Fondazione Archivio Giorgio Cini e BCC Veneta.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione