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Attualità
05.11.2025 - 12:30
Foto di repertorio
Tra le aspettative dei giovani e le strategie delle imprese del Nord Est si apre un divario sempre più evidente. Lo rivela l’indagine “Giovani, Tecnologia e Mismatch nel Nord Est 2025” condotta da Fòrema, la società di formazione di Confindustria Veneto Est, su un campione di 1.015 giovani tra 18 e 34 anni e 486 aziende di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige.
I giovani cercano soprattutto flessibilità, strumenti digitali e opportunità di crescita professionale. Il 55% indica come priorità un equilibrio tra vita privata e lavoro, il 53% la retribuzione, mentre quasi la metà sottolinea l’importanza di formazione continua e tecnologie avanzate sul posto di lavoro. La stabilità contrattuale e il benessere organizzativo contano, ma meno rispetto alla possibilità di lavorare in ambienti innovativi e dinamici.
La voglia di flessibilità è concreta: circa l’80% degli intervistati desidera formule di lavoro ibride o da remoto, e l’88% sarebbe disposto a sacrificare parte dello stipendio pur di ottenere maggiore autonomia nello smart working. La pubblica amministrazione non attira quasi nessuno, mentre le PMI ad alto tasso tecnologico e le grandi aziende strutturate risultano le mete più ambite.
Sul fronte delle imprese, la fotografia è diversa. Il 64% dichiara difficoltà a trovare giovani con competenze adeguate, soprattutto in ambiti tecnico-produttivi e digitali. Professionisti della produzione, tecnici di manutenzione, controllori di qualità e data analyst risultano particolarmente scarsi. In molte realtà, competenze fondamentali come analisi dati, programmazione di macchine o cybersecurity sono presenti solo in parte tra i candidati.
Nonostante ciò, le aziende continuano a puntare su leve tradizionali per attrarre talenti: contratti stabili, retribuzioni competitive e formazione interna. Solo una minoranza ha introdotto strumenti di flessibilità o valorizza il proprio lato tecnologico come elemento di attrazione. Ne deriva un paradosso: i giovani cercano innovazione, ma molte imprese faticano a trasmettere la propria capacità innovativa, accentuando il mismatch tra domanda e offerta.
Paola Carron, presidente di Confindustria Veneto Est, commenta: «I giovani chiedono percorsi di crescita, flessibilità e ambienti tecnologici. Non sono richieste effimere, ma fattori strategici. Il futuro competitivo del territorio passa da un nuovo patto generazionale, in cui la produttività si misura anche nella capacità di valorizzare le persone».
Luigi Gorza, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Veneto Est, sottolinea l’importanza della comunicazione: «Molte aziende rispondono alle esigenze dei giovani, ma spesso non lo raccontano abbastanza. Raccontare il valore delle nostre imprese è fondamentale per attrarre i talenti».
Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema, conclude: «Il mismatch non si risolve solo con la flessibilità, ma con competenze tecniche e digitali aggiornate. Servono impegno e collaborazione reciproca tra imprese, giovani e sistema formativo per mantenere competitivo il Nord Est».
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