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L'accordo

Ulss 2, firmato l’accordo da 2,5 milioni per il personale: mille euro in più ai turnisti di 60 reparti

Siglato il Piano di attrattività della Marca Trevigiana

Ulss 2, firmato l’accordo da 2,5 milioni per il personale: mille euro in più ai turnisti di 60 reparti

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Un’intesa da 2,5 milioni di euro per rendere più attrattivo e valorizzare il lavoro del personale sanitario. È questo il valore dell’accordo firmato tra Ulss 2 Marca Trevigiana e le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Fials, Nursing Up e Nursind, nell’ambito del Piano di attrattività previsto dal Patto per la Salute voluto dal Governo per sostenere chi opera ogni giorno nei reparti ospedalieri e nei servizi più difficili.

Le nuove misure, valide per il 2025, porteranno circa 1.000 euro all’anno in più per il personale turnista di una sessantina di reparti distribuiti tra gli ospedali di Treviso, Conegliano, Vittorio Veneto, Oderzo, Montebelluna, Valdobbiadene e Castelfranco. I benefici interesseranno in particolare le aree Mediche, Geriatria, Lungodegenza, Chirurgie, Pediatrie e Laboratori. Previsto anche il raddoppio dell’indennità oraria per chi svolge più di cinque notti al mese.

Parallelamente, metà delle risorse – circa 1,25 milioni – sarà destinata alla quota welfare, con l’erogazione di voucher da 350 euro detassati per ciascun dipendente. Questa misura, pensata per il personale sanitario e sociosanitario, è stata tuttavia estesa anche agli amministrativi, scelta che ha suscitato le critiche del sindacato Nursing Up.

«Gli infermieri e gli operatori sociosanitari turnisti potranno contare su una sorta di piccola tredicesima, di circa mille euro annui per un triennio – commenta Guerrino Silvestrini, referente Nursing Up Veneto –. È un segnale positivo e doveroso, che riconosce il sacrificio e la dedizione di chi garantisce ogni giorno assistenza di qualità nonostante la carenza di organico».

Silvestrini non risparmia però una nota polemica: «Siamo delusi per la scelta di utilizzare i fondi del comparto sanitario per finanziare i voucher al personale amministrativo. Quelle risorse dovevano restare destinate esclusivamente ai professionisti della sanità, come previsto dal Piano regionale di attrattività e dal Patto per la Salute. Si tratta di un principio di equità e di rispetto verso chi opera nelle aree di maggiore sofferenza».

L’elenco dei reparti coinvolti è lungo e include strutture ospedaliere da Treviso a Vittorio Veneto, passando per Conegliano, Castelfranco, Oderzo, Montebelluna e Valdobbiadene. In tutto, circa sessanta reparti tra Medicina, Geriatria, Chirurgia, Pediatria, Psichiatria, Ortopedia, Laboratori analisi e Lungodegenze.

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