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Clonare gli animali: il nuovo lusso delle celebrità tra etica e tecnologia

Da Tom Brady a Paris Hilton, il desiderio di “riportare in vita” i propri cani e gatti spinge laboratori in Europa e Asia a replicare gli animali domestici

Clonare gli animali: il nuovo lusso delle celebrità tra etica e tecnologia

Foto di repertorio

Il fenomeno è in crescita: negli Stati Uniti, la clonazione di animali domestici non è più una rarità riservata alla fantascienza. L’ultimo caso è quello di Tom Brady, ex campione di football americano, che ha replicato il suo amato cane Lua, morta nel 2023. Oggi Brady porta a spasso Junie, copia genetica del Pit Bull che tanto aveva amato insieme alla moglie Gisele Bündchen.

Non è un caso isolato: Barbara Streisand, Paris Hilton e persino il presidente argentino Javier Milei hanno deciso di clonare i propri animali domestici, investendo cifre considerevoli che, negli Stati Uniti, arrivano fino a 60 mila dollari per un cane. Dietro a queste operazioni ci sono laboratori all’avanguardia, come Colossal Biosciences, la società che ha acquisito Viagen, famosa per aver portato avanti la clonazione della pecora Dolly nel 1996.

In Europa, il fenomeno si sta diffondendo rapidamente. A Marbella, in Spagna, il laboratorio Overclone riceve richieste da tutta la regione e oltre, mentre in Cina e Corea del Sud la clonazione di cani e gatti è ormai routine dal 2005. I costi europei oscillano tra i 50–55 mila euro per cani e gatti, fino a 300 mila per cavalli di razza.

La procedura è ormai consolidata: un campione di tessuto dell’animale originale viene conservato e il DNA impiantato in un embrione surrogato. Tuttavia, i cloni non conservano la memoria né la personalità dell’animale scomparso: sono gemelli genetici (99,9%), ma restano esseri distinti, con proprie caratteristiche e comportamenti.

Le reazioni della comunità scientifica e degli eticisti non si sono fatte attendere. Molti esperti sottolineano i rischi per la salute dei cloni e mettono in guardia contro l’illusione di riportare in vita l’animale amato. 

Il tema è quindi al crocevia tra innovazione scientifica, desiderio di compensare la perdita e questioni etiche di grande complessità: riportare in vita un animale significa affrontare la linea sottile tra scienza e illusione, tra il dono della vita e la sua mercificazione.

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