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Politica - Elezioni Regionali 2025

Bignami a Rovigo, tra sicurezza e agenda di governo

Al Caffè Borsa con i candidati FdI: sicurezza, attacchi a Schlein, premierato e autonomia in Veneto

Bignami a Rovigo, tra sicurezza e agenda di governo

Foto da pagina Facebook Matteo Zangirolami

A Rovigo Galeazzo Bignami ha riportato il dibattito sulla sicurezza al centro della scena, con parole nette destinate a far discutere: “la difesa è un dovere”. Sullo sfondo, le urne in Veneto e la promessa di chiudere il cantiere delle grandi riformegiustizia, premierato, autonomia differenziata — che Fratelli d’Italia considera dirimenti.

L’incontro si è tenuto al Caffè Borsa, alla presenza del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami. Con lui, i cinque candidati della lista del partito di Giorgia Meloni — Fabio Benetti, Elena Gagliardo, Mattia Moretto, Valeria Mantovan e Luca Prando —, il coordinatore comunale Matteo Zangirolami, promotore dell’appuntamento, e il commissario provinciale Bartolomeo Amidei. Ha fatto un passaggio anche la sindaca Valeria Cittadin, che ha sottolineato come “FdI è il partito maggioritario della nostra amministrazione e non dubito che saprà riconfermarsi”.

“Non solo la difesa è sempre legittima, ma è un dovere”: Bignami ha scandito così il perno politico del suo intervento, associando la tutela della proprietà e dell’incolumità familiare a un principio civico. L’esempio portato è quello — molto discusso — dell’uomo di Grignano che ha sparato ai ladri entrati in casa sua. Il capogruppo FdI ha scelto un lessico spigoloso per marcare la distanza dalla sinistra: “ma come fanno i comunisti a stare sempre dalla parte sbagliata…?”. Una contrapposizione frontale che punta a mobilitare la base e a canalizzare il malcontento verso irregolarità e occupazioni abusive. In parallelo, Bignami ha rivolto “sempre” il ringraziamento alle forze dell’ordine, un tributo che nel suo racconto si salda alla richiesta di maggiori tutele per chi difende casa e famiglia.

Guardando al voto, Bignami ha ribadito la road map: “dopo la riforma giustizia concluderemo il premierato e l’autonomia differenziata. Andremo a realizzare tutto il programma”. Due cantieri, premierato e autonomia, che vengono presentati come approdo naturale di un percorso già avviato. La chiave di volta, nelle sue parole, è la coerenza tra promesse e atti: “l’opzione peggiore non è perdere, ma vincere e non mantenere gli impegni”.
Il Veneto, ha detto Bignami, “dovremmo vincere”, ma lo scarto tra attese e responsabilità resta il punto nevralgico: “FdI deve essere forte in Veneto anche per essere più forti a Roma”. Il messaggio è trasparente: il risultato territoriale viene inteso come leva nazionale, una spinta politica che rafforza il baricentro del governo e la sua capacità di chiudere le riforme.

A Rovigo la passerella dei candidati — Benetti, Gagliardo, Moretto, Mantovan e Prando — ha dato sostanza locale a una narrazione tutta nazionale. Il coordinatore Matteo Zangirolami e il commissario Bartolomeo Amidei hanno sigillato l’immagine di un partito organizzato sul territorio, mentre la presenza della sindaca Valeria Cittadin ha offerto una fotografia di continuità amministrativa che FdI punta a trasformare in consenso elettorale.

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