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17.11.2025 - 13:16
Foto di repertorio
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la città di Este ha trasformato i suoi spazi pubblici in un percorso visivo carico di significato. Fili rossi, nodi e intrecci avvolgono piazze, fontane e giardini, diventando simboli tangibili di una battaglia culturale da affrontare insieme.
Le installazioni, curate dall’artista Arianna Crescenzio, accompagnano l’apertura della mostra “M’ama. Non m’ama.”, promossa dal Centro di Cultura La Medusa con il patrocinio del Comune di Este. L’inaugurazione si è svolta il 15 novembre nella Sala ex Chiesetta dell’Annunziata, e l’esposizione sarà visitabile fino al 30 novembre.
Undici artisti espongono le loro opere, tra cui il progetto “Women Life Freedom” di Cristiana Bottigella e Tisna Westerhof, realizzato in collaborazione con l’organizzazione IKWRO di Londra. La mostra include anche una nuova installazione site specific di Crescenzio, pensata per stimolare una riflessione profonda sul tema. L’iniziativa è sostenuta da SESA S.p.A., BCC Veneta e Incalmo Fine Dining – Este.
Secondo il Vicesindaco e Assessore al Settore Sociale, Simonetta Spigolon, i dati sui femminicidi dei primi dieci mesi del 2025 mostrano come leggi più severe da sole non siano sufficienti. Spigolon ha sottolineato che la radice del problema risiede ancora in una cultura patriarcale che considera le donne come oggetti da possedere o controllare, anche nelle scelte personali.
Con le installazioni, ha spiegato il Vicesindaco, si vuole lanciare un messaggio chiaro: agli uomini affinché diventino protagonisti della lotta contro il maschilismo e alle donne affinché non restino “appese a un filo”, ma trovino il coraggio di difendere i propri diritti fondamentali e l’autodeterminazione.
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