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Politica
17.11.2025 - 13:54
Foto di repertorio
Marco Guglielmin, candidato dei Popolari per il Veneto, accende il dibattito elettorale criticando duramente i due principali schieramenti di centrodestra e centrosinistra, definiti “mastodontici” e mossi più dalla spartizione del potere che da una reale visione politica.
Secondo Guglielmin, l’Italia è rimasta ferma per trent’anni a vecchi schemi, incapace di adeguarsi a una società “più veloce, più complessa, più esigente”. Al centro delle sue critiche c’è l’autonomia del Veneto, promessa elettorale rimasta lettera morta dal referendum del 2018: “Sono passati sette anni e ancora nulla è cambiato. Il centrodestra ripropone l’autonomia solo come slogan elettorale, i fatti invece mancano”.
I Popolari per il Veneto, guidati da Fabio Bui, hanno scelto di correre da soli, puntando su un programma chiaro e realizzabile, con tre pilastri fondamentali: sicurezza sul territorio, viabilità studiata “camminando sulle strade” e sanità considerata “patrimonio civico”.
A Treviso, Guglielmin è diventato il volto di una mobilitazione spontanea, accompagnata anche da un jingle simbolico della campagna elettorale. Il candidato ha lanciato un appello finale agli elettori: “Non restiamo nel sonno delle promesse mancate. È il momento di dare voce a chi vuole cambiare davvero, per valorizzare lavoro, cultura, identità e coraggio del Veneto”.
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