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Cultura e memoria

Padova, ateneo d'oro: l'Università che sfidò il nazifascismo

80 anni dalla Medaglia d'oro al Valor Militare: la resistenza dell'Università di Padova raccontata attraverso una mostra dedicata a Egidio Meneghetti

I funerali di Egidio Meneghetti

I funerali di Egidio Meneghetti

Il 2 novembre 1945 all’Università di Padova fu conferita la "Medaglia d'oro al Valor Militare", unica università in Italia a ricevere tale onore. La motivazione fu:

“Asilo secolare di scienza e di pace, ospizio glorioso e munifico di quanti da ogni parte d’Europa accorrevano ad apprendere le arti che fanno civili le genti, l’Università di Padova nell’ultimo immane conflitto seppe, prima fra tutte, tramutarsi in centro di cospirazione e di guerra; né conobbe stanchezze, né si piegò per furia di persecuzioni e di supplizi. Dalla solennità inaugurale del 9 novembre 1943, in cui la gioventù padovana urlò la sua maledizione agli oppressori e lanciò aperta la sfida, sino alla trionfale liberazione della primavera 1945, Padova ebbe nel suo Ateneo un tempio di fede civile e un presidio di eroica resistenza e da Padova la gioventù universitaria partigiana offriva all’Italia il maggiore e più lungo tributo di sangue. Padova, 1943-1945.

Mercoledì 19 novembre alle ore 10 in Archivio Antico del Palazzo del Bo in via VIII febbraio 2 a Padova, in occasione dell’80° anniversario della concessione all’Università di Padova della Medaglia d’oro al Valor Militare per il suo impegno nella Resistenza, il Centro per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea (Casrec) invita all’inaugurazione della mostra “Lottare per la libertà, resistere a Padova: Egidio Meneghetti, l'università, la città”, introdotta da un incontro con il pubblico in Archivio Antico.

La giornata si apre con il saluto di Daniela Mapelli, Rettrice dell’Università di Padova, Monica Salvadori, Prorettrice con delega al Patrimonio artistico, storico e culturale, e Giulia Albanese, Vicepresidente Istituto Nazionale Ferruccio Parri. Dopo l’introduzione di Filippo Focardi, Direttore del Casrec, interverrà Silvia Madotto della Freie Universität Berlin, con la relazione “Liberare Padova, liberare l’Europa: il ruolo delle Università nella lotta contro il nazifascismo”. Seguirà una visita guidata della mostra, allestita in Cortile Antico a cura di Eloisa Betti dell’Università di Padova. È previsto un intervento musicale del “Corollario”, coro di studentesse e studenti dell’Università di Padova.

Nell’occasione sarà presentato al pubblico il catalogo della mostra a cura di Eloisa Betti e Filippo Focardi.

La mostra è promossa dal Centro per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea (Casrec) dell’Università di Padova, istituito nel 2014 come erede dell’Istituto veneto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, creato nel 1949 (allora col nome di Istituto per la storia della Resistenza delle Tre Venezie) per volontà del Senato accademico patavino e del Rettore Egidio Meneghetti, primo presidente dell’Istituto e figura centrale di questa mostra.

Nel decennale della sua istituzione, il Casrec ha lanciato un progetto di terza missione che vede la sua ultima tappa nel 2025 per l’Ottantesimo della Liberazione. Il progetto ha coniugato la conoscenza della storia e memoria del Novecento con l’educazione alla cittadinanza attiva e la valorizzazione dell’importante archivio del Casrec, riconosciuto “di notevole interesse storico” dalla Soprintendenza archivistica per il Veneto. Oltre alla documentazione del Casrec, la mostra ha potuto contare su materiale proveniente da numerosi archivi pubblici e privati italiani, in particolare sulla documentazione messa a disposizione dall’Archivio storico dell’Università di Padova e dal Centro per la storia dell’Università di Padova.

La mostra approfondisce innanzitutto il ruolo fondamentale di Egidio Meneghetti, professore dell’Università di Padova e fondatore - con il latinista Concetto Marchesi e il giurista Silvio Trentin - del Comitato di liberazione nazionale regionale veneto.

A partire dalla figura di Meneghetti, considerato la guida riconosciuta della resistenza padovana e veneta, viene ricostruita la rete clandestina che si sviluppò dal settembre 1943 attorno a lui e a Concetto Marchesi, una rete che vide il suo perno nell’Università di Padova, cui fu attribuita nel 1945 la Medaglia d’oro al Valor Militare, unica università italiana a ricevere tale riconoscimento.

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