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Elezioni regionali
19.11.2025 - 15:58
Il sindaco di Tribano Massimo Cavazzana
Buongiorno Veneto ha ospitato Massimo Cavazzana, sindaco di Tribano, vicepresidente nazionale dell’ACI e candidato al Consiglio Regionale del Veneto per l’UDC nella circoscrizione di Padova. «Mi fa sempre piacere tornare a Veneto 24 e confrontarmi con voi», ha esordito il primo cittadino, alla guida del Comune da sei anni e con oltre trent’anni di esperienza amministrativa alle spalle.
Cavazzana parla dei piccoli comuni con realismo e pragmatismo: «Ho iniziato a 24 anni, oggi ne ho 60. Ho visto problemi e dinamiche cambiare profondamente, soprattutto negli ultimi quindici anni con la riduzione dei trasferimenti. Nei piccoli comuni si sopravvive se si anticipano le dinamiche che arrivano da fuori, trasformando i problemi in opportunità». Il sindaco descrive il ruolo del primo cittadino come «un coordinatore di persone, un costruttore di puzzle» che conosce la comunità e la tiene unita.
Reduce dall’assemblea annuale dell’ACI a Bologna, Cavazzana richiama anche le parole del Presidente della Repubblica sull’importanza dei Comuni come presidio di territorio: «Che siano da cento abitanti o da un milione, i comuni funzionano grazie alla volontà di chi si candida a servire la comunità».
Al centro del programma che l’UDC porta alle regionali ci sono tre punti: riduzione della spesa sanitaria tramite prevenzione, progetto Giovani Custodi e integrazione. Sul primo punto Cavazzana insiste: «L’unico modo per mantenere sostenibile il sistema creato da Tina Anselmi è ridurre la spesa investendo nella prevenzione primaria. In Italia abbiamo 12 milioni di fumatori, aumento dei tumori, boom di cardiopatie, crescita dei diabetici e bambini sempre più in sovrappeso. Dobbiamo ripartire dagli stili di vita: due euro spesi in prevenzione equivalgono a quattordici euro risparmiati in cure».
Il sindaco parla con convinzione anche del progetto Giovani Custodi, da lui ideato: «Dobbiamo far lavorare i ragazzi fin dalle elementari nel volontariato. Abbiamo creato una rete con tredici associazioni: i ragazzi scelgono i progetti, partecipano e vengono seguiti da adulti. Imparano cosa significa fare parte di una comunità, sbagliare, crescere, contribuire». La scuola riconosce crediti formativi e partecipa attivamente.
Il terzo pilastro è l’integrazione, vista come necessità demografica e culturale: «Nel mio comune nel 1951 nascevano oltre 90 bambini, oggi sono 23. Dobbiamo integrare chi arriva, ma a partire dalla lingua e dalla conoscenza dei valori della Costituzione». Racconta di aver impiegato oltre un’ora per spiegare i principi fondamentali a un cittadino residente da vent’anni che non parlava italiano: «Non possiamo concedere la cittadinanza a chi non sa in che Paese vive». Per Cavazzana integrazione significa anche investimenti nei servizi: «Quando sono diventato sindaco il nido comunale aveva sei iscritti, oggi ne ha 34. Dove sta la differenza? Nella qualità del servizio e nel lavoro con le famiglie».
In chiusura, un appello al voto e alla scelta consapevole: «Quando votate, guardate il curriculum delle persone. Capite se hanno fatto qualcosa nella vita, se hanno lavorato, se hanno contribuito al Paese, se hanno passioni vere e non solo dichiarate. Servono persone autonome e non ricattabili, con la passione dentro».
Massimo Cavazzana correrà alle regionali del 23 e 24 novembre per l’UDC nella circoscrizione di Padova. «Grazie a Veneto24 — ha concluso — una radio che dà voce agli enti locali e permette un dialogo diretto con i cittadini».
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