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Crisi dei trasporti

Accise e Ddl Bilancio 2026, Confartigianato lancia l’allarme sul futuro dell’autotrasporto regionale

Il blocco della compensazione dei crediti d’imposta e l’aumento delle accise sul gasolio rischiano di mettere in difficoltà le migliaia di piccole imprese venete che sostengono la logistica dei distretti industriali

Michele Varotto, Presidente regionale di Confartigianato Trasporti

Michele Varotto, Presidente regionale di Confartigianato Trasporti

Confartigianato Trasporti Veneto torna a sollevare preoccupazioni sul Ddl Bilancio 2026, in particolare sull’articolo 26, che blocca la compensazione dei crediti d’imposta, colpendo il settore dell’autotrasporto merci per conto terzi. Un provvedimento che, se confermato, potrebbe avere effetti pesanti anche in Veneto, dove operano oltre 4.000 micro e piccole imprese di trasporto, spesso a conduzione familiare, fondamentali per la logistica della manifattura regionale.

Tra i crediti non più compensabili dal 1° luglio 2026 rientra il rimborso delle accise sul gasolio professionale, misura che a livello nazionale inciderebbe su circa 1,8 miliardi di euro. Tradotto sul territorio veneto, questo rischio si traduce in potenziali difficoltà finanziarie per molte imprese: una società con tre mezzi e un consumo annuo di 88.000 litri potrebbe vedersi sospendere un rimborso di circa 19.000 euro, necessario per far fronte a contributi previdenziali e assistenziali.

“Bloccare la compensazione non colpisce i frodatori, ma penalizza le imprese oneste che vantano un credito certo e previsto dalla legge”, sottolinea Michele Varotto, presidente regionale di Confartigianato Trasporti. L’associazione chiede quindi che l’articolo 26 venga abrogato o modificato per escludere dal divieto il credito sulle accise del gasolio professionale.

A questo si aggiunge l’opposizione all’aumento delle accise previsto dalla Legge di Bilancio 2026, che scatterà dal 1° gennaio con un incremento di 4 centesimi al litro. “Le aziende sotto le 7,5 tonnellate, che non hanno diritto al rimborso, subiranno un ulteriore aumento dei costi”, spiega Varotto, ricordando che le accise in Italia sono tra le più alte d’Europa. Anche i costi assicurativi, aumentati negli ultimi due anni dal 10% al 30%, aggravano ulteriormente la situazione delle microimprese venete.

“In Veneto il 98% delle imprese dell’autotrasporto sono microaziende con uno o due mezzi – conclude Varotto –. Non stiamo parlando di grandi flotte, ma di famiglie che sostengono la logistica dei nostri distretti. Bloccare la compensazione del credito sulle accise significa togliere ossigeno a chi lavora regolarmente, mettendo a rischio centinaia di imprese proprio mentre i costi di carburante, manutenzione e assicurazioni continuano a salire. Chiediamo al Parlamento di intervenire subito: il credito sul gasolio professionale non è un favore, ma un diritto previsto dalla legge”.

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