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Elezioni regionali
20.11.2025 - 15:07
Vanessa Camani
“Se la politica non investirà nella sanità pubblica, nella casa, nella scuola e nelle opportunità per i giovani, il Veneto è destinato al declino”. È l’avvertimento lanciato da Vanessa Camani, capogruppo uscente del Partito Democratico in Consiglio regionale e candidata del centrosinistra alle elezioni regionali del 23 e 24 novembre, intervistata da Buongiorno Veneto su Radio Veneto24.
Ripercorrendo gli anni della pandemia vissuti dai banchi del Consiglio regionale, la Camani punta il dito contro la giunta uscente: “Il sistema sanitario pubblico ci ha salvati dal Covid, ma chi governa il Veneto non ha imparato quella lezione. Si è continuato a disinvestire nel personale e nella medicina territoriale. Ora è urgente invertire la rotta”.
Nel corso dell’intervista ampio spazio è stato dedicato alla questione delle opere pubbliche. L'esponente dem parla di “bilancio molto magro” dopo 15 anni di amministrazioni guidate da Luca Zaia: “La Pedemontana è l’unica opera pubblica realizzata in 15 anni. Non ci sono altre infrastrutture stradali o ferroviarie messe in campo”.
Secondo la candidata, la scelta sarebbe frutto di una visione sbilanciata: “Il Veneto ha bisogno di uno sguardo regionale, non Treviso-centrico. Non si governa pensando solo a casa propria”.
Sul fronte sicurezza, la Camani richiama i dati che vedono Treviso tra le città con il tasso più alto di reati minorili e invita a evitare strumentalizzazioni: “È materia di esclusiva competenza nazionale. A chi chiede più sicurezza ricordo che basterebbe una telefonata alla Presidente Meloni o al ministro Nordio, non prendersela con i sindaci”.
Per la candidata dem servono interventi articolati: più presenza delle forze dell’ordine, fondi regionali per videosorveglianza e illuminazione, oltre a politiche sociali e prevenzione del disagio giovanile.
Con l’avvicinarsi del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, la consigliera richiama un’emergenza sociale ancora drammatica: “Gli omicidi diminuiscono, ma i femminicidi aumentano. È un allarme che nasce dentro le mura domestiche. Per combatterlo non bastano repressione e controllo: serve una grande operazione culturale”.
Vanessa Camani ricorda l’approvazione della legge regionale sull’istituzione dell’Osservatorio contro la violenza sulle donne e sottolinea il ruolo della presenza femminile nelle istituzioni: “Dove il potere è detenuto da un unico genere, non c’è spazio per il reale cambiamento. La doppia preferenza di genere è fondamentale”.
“È il momento di cambiare passo. Il Veneto merita una prospettiva futura, non una gestione amministrativa che guarda al passato”, ha concluso la Camani.
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