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Violenza sulle donne, l’appello delle ACLI di Vicenza: “Serve più educazione al rispetto e fiducia nella giustizia”

La coordinatrice Barbara Testolin: “Unite nel denunciare"

Violenza sulle donne, l’appello delle ACLI di Vicenza: “Serve più educazione al rispetto e fiducia nella giustizia”

Barbara Testolin

Nella vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, arriva la presa di posizione delle ACLI di Vicenza aps, che richiamano cittadini, famiglie e istituzioni alla responsabilità condivisa. A parlare è la coordinatrice provinciale del gruppo Donne, Barbara Testolin, che denuncia la lentezza della macchina giudiziaria e invita a non abbassare la guardia.

“La giustizia italiana è lenta, ma inesorabile. Tuttavia, quando si tratta di violenza sulle donne, troppo spesso interviene fuori tempo”, afferma Testolin, ricordando episodi recenti che hanno colpito sia il territorio vicentino che il resto del Paese. Da qui il suo invito: “Le donne devono continuare a denunciare, restando unite e avendo fiducia nella giustizia”.

La violenza di genere come responsabilità collettiva

Per le ACLI di Vicenza, la prevenzione comincia dalla cultura del rispetto all’interno delle famiglie. “È necessario – sottolinea Testolin – che soprattutto le giovani coppie, quelle con figli, coltivino un’educazione più sensibile ai valori del rispetto dell’altro, della donna e di tutte le persone fragili. La vita è sacra, senza condizioni”.

I giovani come protagonisti del cambiamento

Testolin pone poi l’attenzione sul ruolo delle nuove generazioni, considerate il motore di una trasformazione sociale urgente: “I nostri ragazzi devono imparare a trasmettere messaggi inclusivi, a ridurre i contrasti, a capire prima di giudicare. Il conflitto nasce dall’incapacità di ascoltare e dalla fretta di prevalere sul più debole”.

Il diverso, aggiunge, non deve essere percepito come una minaccia ma come un valore. “Dobbiamo crescere insieme ai nostri figli – conclude – per offrire alla società del futuro una visione più matura, dove i contrasti si risolvano con il dialogo e non con la forza. Una società fondata sulla giustizia autentica e sulla comprensione reciproca”.

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