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Farmacie più vicine ai cittadini: la Legge Semplificazioni amplia i servizi e snellisce le cure per i cronici

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 182/2025: più prestazioni nelle farmacie, ricette valide fino a 12 mesi e nuove misure per fronteggiare la carenza di medicinali

Farmacie più vicine ai cittadini: la Legge Semplificazioni amplia i servizi e snellisce le cure per i cronici

Immagine di repertorio

La “farmacia dei servizi” compie un nuovo passo in avanti. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 3 dicembre, la Legge 182/2025 introduce un pacchetto di misure che punta a semplificare le procedure per cittadini, imprese e professionisti sanitari, potenziando al tempo stesso il ruolo delle farmacie come presidio territoriale di prossimità. Il provvedimento entrerà in vigore il 18 dicembre.

Più servizi al banco: vaccini, test e telemedicina

L’articolo 60 della nuova legge interviene sul D.lgs. 153/2009, ampliando in modo significativo l’elenco delle prestazioni erogabili in farmacia. Tra le novità principali:

  • Dispensazione di dispositivi medici per pazienti seguiti a domicilio o in strutture residenziali, non più solo farmaci a distribuzione diretta.

  • Prestazioni analitiche di prima istanza, anche oltre l’autocontrollo.

  • Vaccinazioni previste dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale, ora somministrabili ai ragazzi dai 12 anni in su.

  • Test diagnostici decentrati per supportare i medici nella lotta all’antibiotico-resistenza.

  • Servizi di telemedicina, nel rispetto delle linee guida nazionali.

  • Screening per l’epatite C, eseguiti da personale abilitato.

  • Scelta del medico di base o del pediatra direttamente in farmacia.

Le prestazioni che rientrano nelle nuove categorie – vaccini, telemedicina, test e screening – saranno a carico degli utenti.

Locali esterni e collaborazioni tra farmacie

Una delle innovazioni più rilevanti riguarda la possibilità, ora riconosciuta per legge, di svolgere i servizi sanitari in locali separati dalla farmacia, purché non destinati alla dispensazione dei medicinali. Ciò offre maggiore flessibilità organizzativa, soprattutto nei centri urbani e nelle zone dove la domanda cresce rapidamente.
L’autorizzazione sarà rilasciata dall’ente sanitario locale, che dovrà verificarne l’idoneità e la coerenza con la sede farmaceutica.

Due o più farmacie potranno inoltre condividere gli stessi spazi esterni tramite un contratto di rete, a cui verrà rilasciata l’autorizzazione unitaria.

I nuovi locali dovranno essere riconoscibili grazie alla croce verde e alla nuova insegna “Farmacia dei servizi”.

Ricette valide fino a 12 mesi: meno burocrazia per i pazienti cronici

L’articolo 62 introduce una svolta per la gestione delle terapie croniche.
Il medico potrà ora emettere ricette dematerializzate ripetibili valide fino a un anno, specificando posologia e numero di confezioni. Resta comunque la possibilità di sospendere la prescrizione o modificare la terapia in qualsiasi momento.

Il farmacista avrà un ruolo rafforzato nel counselling: a ogni dispensazione dovrà consegnare farmaci per 30 giorni di cura e segnalare al medico eventuali difficoltà di aderenza terapeutica.

Un ulteriore passo avanti riguarda le dimissioni ospedaliere: la farmacia potrà consegnare i medicinali prescritti in base alla documentazione rilasciata al paziente entro i due giorni precedenti.

Un decreto del Ministero della Salute, atteso entro 90 giorni, definirà le modalità operative, garantendo l’assenza di costi aggiuntivi per la finanza pubblica.

Nuove misure contro la carenza di medicinali

L’articolo 61 rafforza gli strumenti di controllo sulle interruzioni di fornitura.
Il preavviso che le aziende devono dare all’AIFA in caso di interruzione della commercializzazione scende da quattro a due mesi, salvo emergenze imprevedibili.

Aumentano anche le sanzioni per la mancata comunicazione di irregolarità sui medicinali: il range passa da 200–1200 euro a 1.000–6.000 euro, ampliando inoltre l’ambito delle attività soggette a sanzione.

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