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Olimpiadi Milano Cortina 2026

Olimpiadi Milano-Cortina 2026: solo il 12% dei lavori veneti è completato, ma le imprese brillano

Gerotto (Ance Veneto): “Cantieri eccellenti, basta decisioni in emergenza. Le opere lasceranno una legacy preziosa per il territorio”

Olimpiadi Milano-Cortina 2026: solo il 12% dei lavori veneti è completato, ma le imprese brillano

Foto di repertorio

A pochi mesi dall’inizio delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, lo stato dei cantieri in Veneto mostra luci e ombre. Secondo i dati di Ance Veneto, delle 25 opere olimpiche previste nella regione, solo tre (12%) sono già completate, sette (28%) sono ancora in fase di progettazione e le restanti 15 opere (60%) sono in corso. Tuttavia, tra queste ultime, soltanto il 40% sarà pronto entro l’inizio dei Giochi; per gli altri interventi il termine lavori è programmato dopo l’evento, e in quattro casi è prevista una sospensione temporanea durante le Olimpiadi.

“La pista da bob è un simbolo dell’efficienza delle imprese, capaci di rispettare i tempi nonostante le difficoltà iniziali – commenta Alessandro Gerotto, presidente di Ance Veneto. – Anche le quattro opere trasportistiche saranno completate in tempo. Ora dobbiamo guardare oltre l’evento: i cantieri devono lasciare un’eredità concreta, rendendo i nostri territori montani più accessibili e funzionali”.

Gerotto sottolinea l’importanza della programmazione: “Se la politica smettesse di agire per emergenze e pianificasse con ambizione, tutto funzionerebbe meglio. Le imprese venete stanno dimostrando capacità eccellenti: organizzazione e qualità sono fuori discussione. I cantieri, vada come vada, è sempre meglio aprirli che non iniziarli”.

Il Centro studi di Ance Veneto evidenzia che oltre il 60% delle gare olimpiche è stato affidato tramite procedure aperte, con un ribasso medio dell’8%. Le procedure negoziate rappresentano il 27,8% del totale, con ribasso medio del 13,4%, mentre gli affidamenti diretti sono soltanto due. La maggioranza delle gare (76,5%) prevede il subappalto e molte aziende aggiudicatarie sono ATI; più della metà ha sede fuori dal Veneto.

Il valore complessivo delle opere supera 1,4 miliardi di euro: 215 milioni sono destinati agli interventi strettamente legati agli eventi sportivi, mentre oltre 1,2 miliardi (68%) saranno investiti in opere di legacy, con impatti significativi su mobilità, sviluppo sociale ed economico del territorio.

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