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Prevenzione in carcere

A Treviso un progetto innovativo punta a prevenire la violenza tra i detenuti della Casa Circondariale

L’iniziativa “Coraggiosi, non violenti”, promossa dall’ULSS 2 Marca Trevigiana con Volontarinsieme, ha coinvolto 19 detenuti in un percorso di formazione e gestione delle emozioni

L'approvazione del progetto

L'approvazione del progetto

Si avvia alla conclusione il progetto “Coraggiosi, non violenti”, un percorso dedicato alla prevenzione della violenza all’interno della Casa Circondariale di Treviso – Santa Bona. L’iniziativa è promossa dall’ULSS 2 Marca Trevigiana in collaborazione con Volontarinsieme ODV e con il sostegno della Fondazione BCC Pordenonese ETS.

Il progetto, iniziato con colloqui preliminari a luglio per selezionare i partecipanti più adatti, ha visto la formazione di due gruppi di detenuti, rispettivamente di 10 e 9 persone, caratterizzate da profili psicologici con impulsività e difficoltà relazionali. A partire da settembre, i gruppi hanno preso parte a dieci incontri ciascuno, condotti dalle psicoterapeute Valentina Cincotto, Veronica Zaninotto e Miriam Bordignon, specializzate nell’approccio del Neo-Funzionalismo.

Durante gli incontri, della durata di due ore ciascuno, i partecipanti hanno affrontato temi centrali nella gestione della violenza, attraverso laboratori mirati a riequilibrare le emozioni di base e favorire comportamenti più consapevoli. Tra gli aspetti trattati: gestione dell’impulsività, percezione di sé e degli altri, trasformazione della rabbia in forza consapevole, recupero di relazioni rispettose, riconoscimento dell’aggressività senza sfoci in violenza e riflessione critica sui propri automatismi.

L’ultimo incontro, previsto per il 23 dicembre, concluderà formalmente il percorso, che ha già mostrato risultati positivi in termini di partecipazione e miglioramento delle capacità relazionali ed emotive dei detenuti.

Il progetto si inserisce nell’attività dell’Unità Operativa di Sanità Penitenziaria dell’ULSS 2, che da anni opera per tutelare la salute fisica e mentale delle persone private della libertà e prevenire comportamenti aggressivi.

Il Direttore Generale dell’ULSS 2, Francesco Benazzi, ha sottolineato: “Offrire ai detenuti strumenti per gestire l’impulsività e canalizzare la propria forza in modo costruttivo è un investimento sul futuro della persona e sulla sicurezza della comunità. Il progetto ‘Coraggiosi, non violenti’ rappresenta un passo fondamentale in questa direzione.”

Mauro Verona, presidente della Fondazione BCC Pordenonese, ha aggiunto: “L’iniziativa risponde all’esigenza di affrontare la violenza con un approccio umano e scientificamente fondato. Sostenere progetti come questo è una scelta strategica per costruire una comunità più sicura e consapevole.”

Anna Corò, presidente di Volontarinsieme ODV, ha dichiarato: “Abbiamo visto un coinvolgimento autentico e risultati incoraggianti. Investire in interventi educativi all’interno del carcere permette un cambiamento reale e duraturo.”

ULSS 2 e Volontarinsieme ODV hanno ringraziato la Fondazione BCC Pordenonese ETS per il sostegno, evidenziando come interventi strutturati e continuativi rappresentino un elemento cruciale per il benessere dei detenuti e la sicurezza collettiva.

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