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Crisi economica

Germania in piena crisi economica: Borchia teme le ricadute su Verona e il Veneto

Secondo l’europarlamentare veronese Paolo Borchia le difficoltà della Germania rischiano di colpire anche le imprese venete, fortemente legate ai mercati del Nord Europa

Paolo Borchia, capo delegazione della Lega al Parlamento europeo

Paolo Borchia, capo delegazione della Lega al Parlamento europeo

La crisi dell’economia tedesca, che gli stessi industriali d’Oltremanica definiscono la più grave dal dopoguerra, potrebbe avere conseguenze anche sul territorio veronese e sull’intero Veneto. A lanciare l’allarme è Paolo Borchia, capodelegazione della Lega al Parlamento europeo e vicesegretario della Liga Veneta, intervenuto sul tema a Verona.

Secondo Borchia, il rallentamento della Germania non è un problema lontano, ma una questione che tocca da vicino un’area come il Veneto, fortemente inserita nella grande catena produttiva europea. Molte aziende della regione, in particolare nel settore manifatturiero, hanno infatti nella Germania il principale partner commerciale.

Alla base delle difficoltà tedesche, spiega l’europarlamentare, ci sarebbero scelte energetiche giudicate rischiose, come l’abbandono del nucleare, unite a una crescente dipendenza dalle forniture di energia dall’estero. A questo si aggiungerebbero politiche ambientali europee considerate troppo rigide, che finirebbero per mettere in difficoltà le fabbriche e il mondo del lavoro.

Le ricadute, avverte Borchia, potrebbero farsi sentire anche in Veneto, con effetti sull’export, sull’occupazione e sulla capacità delle imprese locali di restare competitive. Per questo chiede un cambio di rotta a livello europeo, a partire da una revisione delle politiche energetiche e industriali, con particolare attenzione alle ricadute sui territori produttivi come Verona e l’intera regione.

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