Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Politica regionale

Giovani in fuga, case vuote e territorio sotto pressione: l’allarme della Ostanel in Consiglio regionale

Dalla mancanza di alloggi alle borse di studio in ritardo, fino al consumo di suolo e ai grandi poli logistici: in aula la denuncia di AVS sulle scelte mancate che stanno cambiando il volto del Veneto

Elena Ostanel, consigliera Regionale

Elena Ostanel, consigliera Regionale

In Veneto si parla molto di giovani, ma secondo la consigliera regionale Elena Ostanel alle parole non seguono i fatti. L’intervento è arrivato durante i lavori dell’assemblea legislativa regionale, dove Ostanel ha messo in fila numeri e problemi che, a suo giudizio, spiegano perché sempre più ragazzi lasciano la regione.

Negli ultimi dieci anni, ha ricordato, il Veneto ha perso oltre 100 mila giovani tra i 18 e i 34 anni. Una fuga che non riguarda solo l’estero, ma anche altre regioni del Nord come Emilia-Romagna e Lombardia, considerate più attrattive perché hanno fatto scelte diverse. «Una regione che invecchia e non riesce a trattenere i suoi talenti – ha sottolineato – rischia il declino».

Tra le cause principali, Ostanel ha indicato l’emergenza casa e le difficoltà nello studio. In Veneto ci sono circa 7.500 alloggi pubblici vuoti, mentre quasi 9.000 famiglie aspettano una casa. Il Piano Casa regionale, ha spiegato, è fermo da anni e senza risorse. «Eppure si continua a dire che si vogliono aiutare i giovani», ha aggiunto.

Situazione critica anche sul fronte universitario. Per l’anno accademico in corso oltre 4.000 studenti, pur avendo diritto alla borsa di studio, non l’hanno ancora ricevuta. «Ci viene detto che mancano i fondi – ha osservato Ostanel – ma allo stesso tempo si trovano risorse per altre opere, come la Pedemontana. È una questione di priorità».

Secondo la consigliera, alla base c’è l’assenza di una vera strategia regionale: non esiste una legge organica sulle politiche giovanili e le competenze sono divise tra più assessorati. Una frammentazione che rende difficile intervenire in modo efficace. Da qui la richiesta di un testo unico che metta insieme lavoro, casa, partecipazione e benessere, con risorse dedicate.

Nel suo intervento non è mancato un passaggio sulla tutela del territorio. Ostanel ha chiesto di fermare l’apertura “facile” di nuove medie strutture commerciali, che oggi possono partire con una semplice comunicazione. Il Veneto è tra le regioni italiane con il maggior consumo di suolo e conta circa 10 mila capannoni vuoti. «Non possiamo continuare a sacrificare il territorio – ha detto – mentre il piccolo commercio chiude».

Ultimo tema, la logistica. I grandi poli, secondo Ostanel, stanno cambiando il paesaggio e la vita delle comunità locali, spesso senza un ritorno in termini di servizi. Da qui l’appello per una legge regionale che dia più strumenti ai sindaci veneti per governare queste trasformazioni. Nel finale, il richiamo anche al progetto di legge sul fine vita, sostenuto da 9.000 firme, che il Consiglio regionale è chiamato a riprendere in mano.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione