Crisi demografica a Treviso: la popolazione diminuisce e la natalità resta bassa, anche se continuano a trasferirsi nuovi residenti

Secondo i dati del Centro Studi Marca Trevigiana, nel 2024 la Marca perde 1.823 residenti rispetto all’anno precedente, con un invecchiamento sempre più evidente e un numero di nascite in calo anche tra le famiglie straniere

Adamo Chiesa

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22.12.2025 - 13:50

Dati dello studio

Dopo un temporaneo recupero tra il 2022 e il 2023, la popolazione della provincia di Treviso torna a diminuire. Secondo i dati del portale MoMa del Centro Studi Marca Trevigiana, al 31 dicembre 2024 i residenti risultano 877 mila, con un calo di 1.823 persone rispetto all’anno precedente. Una contrazione più accentuata rispetto alla media regionale e nazionale, che segnala un nuovo rallentamento demografico per il territorio trevigiano. Il calo riguarda circa la metà dei Comuni della provincia e colpisce in particolare i centri di media dimensione dell’area pedemontana e i Comuni più piccoli, mentre i centri di pianura registrano in generale una crescita. La diminuzione complessiva è determinata soprattutto dal saldo naturale negativo: lo scorso anno i decessi hanno superato le nascite di quasi 3.000 unità. Né l’arrivo di nuovi residenti dall’estero (+618) né quello da altre zone d’Italia (+527) sono stati sufficienti a compensare la perdita. Nei Comuni più popolosi come Treviso, Conegliano, Vittorio Veneto e Mogliano Veneto, il saldo migratorio resta positivo, ma le nascite continuano a essere inferiori ai decessi. Così, la crescita della popolazione si deve quasi esclusivamente all’arrivo di nuovi residenti. La natalità provinciale scende allo 0,63% e il trend è in calo anche tra le famiglie straniere. Alcuni Comuni dell’area vittoriese registrano livelli particolarmente bassi, mentre nell’opitergino-mottense si rilevano valori più alti. Intanto, l’invecchiamento della popolazione prosegue: gli over 65 rappresentano il 24,3% dei residenti, con le quote più alte nella pedemontana e più basse nella pianura, dall’area castellana fino al Trevigiano sud. La popolazione straniera continua invece a crescere e rappresenta il 10,4% dei residenti, con un bambino su sette minorenne di cittadinanza non italiana, e punte oltre il 25% in alcuni Comuni dell’opitergino e montebellunese. Molti di questi minori appartengono a seconde generazioni già ben integrate. “Il calo delle nascite riguarda sia le famiglie italiane sia quelle straniere – commenta Marco Della Pietra, presidente del Centro Studi Marca Trevigiana –. Chi si integra nei nostri territori adotta anche i nostri stili di vita. Non è più vero che gli immigrati siano la principale risposta al calo demografico. È quindi fondamentale rafforzare le politiche a favore della natalità e delle famiglie per sostenere la vitalità dei nostri territori”.

Il calo riguarda circa la metà dei Comuni della provincia e colpisce in particolare i centri di media dimensione dell’area pedemontana e i Comuni più piccoli, mentre i centri di pianura registrano in generale una crescita. La diminuzione complessiva è determinata soprattutto dal saldo naturale negativo: lo scorso anno i decessi hanno superato le nascite di quasi 3.000 unità. Né l’arrivo di nuovi residenti dall’estero (+618) né quello da altre zone d’Italia (+527) sono stati sufficienti a compensare la perdita.

Nei Comuni più popolosi come Treviso, Conegliano, Vittorio Veneto e Mogliano Veneto, il saldo migratorio resta positivo, ma le nascite continuano a essere inferiori ai decessi. Così, la crescita della popolazione si deve quasi esclusivamente all’arrivo di nuovi residenti.

La natalità provinciale scende allo 0,63% e il trend è in calo anche tra le famiglie straniere. Alcuni Comuni dell’area vittoriese registrano livelli particolarmente bassi, mentre nell’opitergino-mottense si rilevano valori più alti. Intanto, l’invecchiamento della popolazione prosegue: gli over 65 rappresentano il 24,3% dei residenti, con le quote più alte nella pedemontana e più basse nella pianura, dall’area castellana fino al Trevigiano sud.

La popolazione straniera continua invece a crescere e rappresenta il 10,4% dei residenti, con un bambino su sette minorenne di cittadinanza non italiana, e punte oltre il 25% in alcuni Comuni dell’opitergino e montebellunese. Molti di questi minori appartengono a seconde generazioni già ben integrate.

“Il calo delle nascite riguarda sia le famiglie italiane sia quelle straniere – commenta Marco Della Pietra, presidente del Centro Studi Marca Trevigiana –. Chi si integra nei nostri territori adotta anche i nostri stili di vita. Non è più vero che gli immigrati siano la principale risposta al calo demografico. È quindi fondamentale rafforzare le politiche a favore della natalità e delle famiglie per sostenere la vitalità dei nostri territori”.