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Comuni montani, Calderoli apre al dialogo: “Servono criteri seri per riconoscere la vera montagna”

Il ministro concede una proroga alle Regioni e rilancia il confronto: obiettivo un’intesa condivisa nel rispetto della legge e della Costituzione

Comuni montani, Calderoli apre al dialogo: “Servono criteri seri per riconoscere la vera montagna”

Foto di repertorio

Un nuovo spazio di confronto per superare i nodi ancora irrisolti sulla classificazione dei Comuni montani. È quanto ha garantito il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, nel corso della riunione svoltasi con i delegati delle Regioni sul regolamento che definisce i criteri per il riconoscimento della montanità.

In attesa di una proposta unitaria delle Regioni, ancora in fase di elaborazione, il ministro ha concesso una nuova proroga e concordato un aggiornamento del tavolo entro una settimana. L’obiettivo dichiarato è arrivare a una sintesi condivisa e possibilmente unanime, che Calderoli si è impegnato a sottoporre successivamente anche a Comuni e Province, per un percorso realmente partecipato da tutti gli enti territoriali.

Nel corso dell’incontro, il ministro ha ricordato come gli attuali criteri siano il risultato del lavoro dei tecnici indicati dagli stessi enti locali, ribadendo al tempo stesso un richiamo alla responsabilità e alla serietà delle proposte. Un invito che arriva in un contesto in cui, anche tra le Regioni, è ormai diffusa la consapevolezza dell’esistenza di evidenti paradossi nell’elenco dei Comuni montani, situazioni che – è stato sottolineato – vanno corrette con buonsenso e con una visione complessiva, evitando logiche particolaristiche.

Il traguardo resta chiaro: il riconoscimento e la promozione della “vera montagna”, sulla base di criteri oggettivi e realistici, così come previsto dalla Legge 131 del 2025 e dall’articolo 44 della Costituzione. Un principio che Calderoli ha ribadito con forza, indicando la necessità di distinguere le reali condizioni di svantaggio e fragilità dei territori montani da classificazioni che rischiano di svuotare di significato lo strumento.

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