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Sostegno emotivo

Al Ca’ Foncello inaugurata la “Stanza di Simo”, un luogo dedicato a chi affronta momenti di difficoltà emotiva

Nato dal dolore di due genitori che hanno perso il figlio, lo spazio offre supporto psicologico gratuito e si inserisce nell’attività dell’Associazione Il Filo di Simo, attiva da oltre due anni sul territorio

Un colloquio nella "Stanza di Simo"

Un colloquio nella "Stanza di Simo"

È stata inaugurata oggi all’ospedale Ca’ Foncello, in via Scarpa, la “Stanza di Simo”, uno spazio pensato per chi si trova a vivere difficoltà psicologiche, per sé o per un proprio caro. All’apertura hanno partecipato il direttore generale Francesco Benazzi, la direttrice del Dipartimento di Salute Mentale Carola Tozzini e i rappresentanti dell’Associazione Il Filo di Simo.

La stanza nasce dal dolore di due genitori che hanno perso il figlio, trasformando una tragedia personale in un’opportunità di supporto per altri. È un luogo intimo dove chiunque può raccontare le proprie sensazioni, i dubbi e le azioni, condividere esperienze e ricevere ascolto, contribuendo così a costruire un percorso di speranza e di nuova vita.

“Questa stanza rappresenta un luogo dove nessuno deve sentirsi solo – spiega Ivan Scremin, padre di Simone e presidente dell’Associazione –. Vogliamo che chi soffre sappia che c’è sempre una possibilità, che esistono persone pronte ad ascoltare senza giudicare e a tendere una mano nel momento più buio”.

Per il direttore generale Benazzi, l’iniziativa è un passo concreto per creare una rete di supporto accessibile sul territorio: “Questa iniziativa dimostra come le istituzioni sanitarie possano collaborare con le associazioni per rispondere ai bisogni della comunità e offrire a tutti una seconda opportunità”.

L’Associazione Il Filo di Simo, nata nel maggio 2021 dopo la morte di Simone, offre supporto psicologico gratuito a chi vive situazioni di disagio emotivo, con particolare attenzione ai giovani e alle loro famiglie. Attraverso una segreteria dedicata, le richieste di aiuto vengono trasferite a psicologi e psicoterapeuti, che contattano le persone nel più breve tempo possibile per fissare il primo incontro. Per chi si trova in difficoltà economica, l’associazione si fa carico dei costi delle terapie.

Oltre all’attività clinica, l’associazione organizza laboratori per famiglie e incontri informativi su depressione e disagio giovanile, con l’obiettivo di sensibilizzare e prevenire. Dal settembre 2021 a oggi, 315 persone hanno chiesto supporto e circa 140 utenti sono seguiti regolarmente, di cui 50 completamente a carico dell’associazione. Il 70% degli utenti ha un’età compresa tra i 12 e i 27 anni, e 40 persone hanno già ritrovato la loro “seconda opportunità”.

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