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Agrivoltaico a Torre di Fine-Eraclea, Montanariello alza il caso in Regione

Il consigliere Pd interroga la Giunta: “Impianto da oltre 200 megawatt su 165 ettari, servono verifiche approfondite. La transizione energetica non può sacrificare paesaggio e territori”

Agrivoltaico a Torre di Fine-Eraclea, Montanariello alza il caso in Regione

Foto di repertorio

La transizione energetica non può procedere a colpi di megawatt, ignorando il valore del territorio e del paesaggio. È il messaggio lanciato dal consigliere regionale del Partito Democratico Jonatan Montanariello, che ha presentato un’interrogazione a risposta immediata alla Giunta del Veneto sul progetto dell’impianto agrivoltaico avanzato “Torre di Mosto”, destinato a interessare anche una vasta area del comune di Eraclea, in particolare la frazione di Torre di Fine-Eraclea.

Il progetto, attualmente all’esame della Regione per il rilascio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR), prevede la realizzazione di un impianto da oltre 205 MWp, affiancato da un sistema di accumulo elettrochimico, con un impatto complessivo su circa 165 ettari di suolo agricolo. Dimensioni che, sottolinea Montanariello, stanno già suscitando forte preoccupazione nella comunità locale.

«Siamo di fronte a un intervento di portata molto rilevante – spiega il consigliere dem – ed è mio dovere portare all’attenzione della Giunta le criticità segnalate dal territorio». Al centro dell’interrogazione ci sono in particolare le osservazioni avanzate dal Comitato “No all’Agrivoltaico di Torre di Fine-Eraclea”, che ha manifestato pubblicamente la propria contrarietà all’opera, evidenziando possibili effetti negativi sulla rete ecologica locale, incongruenze con il Piano di Assetto del Territorio e ricadute significative sul paesaggio rurale, sull’identità dell’area e sul cosiddetto turismo lento.

Montanariello richiama anche il quadro normativo regionale. «Il Veneto – ricorda – si è dotato con la legge regionale n. 17 del 19 luglio 2022 di strumenti chiari per preservare il suolo agricolo, una risorsa limitata e non rinnovabile, e per garantire un equilibrio tra sviluppo delle energie rinnovabili e tutela dell’ambiente, del paesaggio, della biodiversità e delle tradizioni agroalimentari, in coerenza con l’obiettivo del consumo di suolo zero entro il 2050". Da qui la richiesta alla Giunta di attivare un approfondimento specifico e una verifica puntuale sull’effettiva sostenibilità ambientale dell’intervento, alla luce delle criticità emerse.

«La transizione energetica è una sfida fondamentale – conclude Montanariello – ma deve essere governata con responsabilità, ascoltando i territori e assicurando che non si traduca in un sacrificio irreversibile del paesaggio e dell’ambiente veneto». Un monito che riporta al centro del dibattito il delicato equilibrio tra sviluppo, sostenibilità e tutela delle comunità locali.

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