Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Il prefetto di Padova Renato Franceschelli: “I cittadini hanno dimostrato grande senso di responsabilità”

renato franceschelli

Intervista al Prefetto di Padova Renato Franceschelli

Renato Franceschelli

Prefetto Franceschelli, quale il bilancio della prima fase di emergenza?

“Possiamo distinguere due momenti e due modalità decisamente diverse. I primi 15 giorni con l’individuazione del focolaio di Vo’ e la chiusura di Schiavonia hanno rappresentato l’emergenza nella maniera più tradizionale, durante la quale abbiamo fornito assistenza alle persone, vigilato sugli accessi, gestito i bisogni e i servizi essenziali. Quando l’emergenza si è allargata sul piano territoriale e ha assunto connotazioni più sanitarie, le cui competenze sono in capo alla regione e alle Uls è cambiato anche il nostro ruolo come Prefettura. Da allora le direttive del Governo hanno avuto un evidente impatto sulla vita di tutti e da parte nostra abbiamo avvertito la necessità di armonizzare le interpretazioni, di coordinare le forze dell’ordine e gli enti locali. La gestione delle deroghe alle attività e filiere essenziali ha rappresentato un onere notevole in termini amministrativi e burocratici, con la gestione di oltre 8 mila domande da parte delle aziende che chiedevano di proseguire. Abbiamo cercato di essere collaborativi e comprendere le singole richieste, negando quelle pretestuose ma riconoscendo la complessità delle filiere presenti a Padova e provincia e cercando sempre una soluzione”.

I cittadini come hanno risposto?

“Posso dire di aver avvertito un senso responsabilità diffuso nel periodo di maggiore restrizione. I padovani hanno collaborato e si sono adeguati alle disposizioni, lo confermano anche i numeri delle attività di controllo che pubblichiamo quotidianamente sul nostro sito”.

I giovani come si sono comportati?

“Si sono dimostrati più responsabili e pazienti degli adulti, hanno vissuto la segregazione con minor disagio, probabilmente perché avevano già confidenza con gli strumenti tecnologici che hanno permesso di mantenere le relazioni a distanza”.

Come ha vissuto a livello personale questo periodo?

“Ho avuto la fortuna di avere mia moglie bloccata qui a Padova e quindi di non essere solo. Come per molti è stato un periodo di lavoro intenso, con giornate veramente piene. Certo mi è mancata la dimensione della socialità, come a tutti”.

Cosa cambia con la “fase 2”?

“Il mondo intorno a noi è cambiato e ci troviamo a gestire una situazione nuova, che coinvolge le amministrazioni pubbliche e il mondo delle aziende. In questo momento l’approccio è improntato alla collaborazione e non solo alla sanzione. Le aziende si trovano di fronte anche a difficoltà di interpretazione delle nuove regole e meritano di essere sostenute e aiutate prima che sanzionate. Questo in caso di difficoltà oggettive, mentre le furbizie non sono ammesse. Il tavolo istituito in Prefettura con gli uffici e forze polizia che eseguono i controlli tiene vivo il dialogo quotidiano con le categorie economiche, con i sindacati e con il mondo bancario. La mia raccomandazione è quella di rendersi conto che la partita non è finita e proprio adesso ci giochiamo un rischio concreto con le riaperture. Dobbiamo evitare le disattenzioni che possono generare nuovi focolai di contagio”.

Quali prospettive per i grandi eventi estivi?

“Questo è l’ambito sul quale grava un notevole punto interrogativo. In questo periodo è difficile immaginare una gestione a breve termine. Al momento siamo in attesa di indicazioni da parte del governo,sicuramente è il settore che ne sta risentendo di più e che va adeguatamente sostenuto. Nicola Stievano
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione