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Monselice, via libera dal consiglio comunale per la riconversione del cementificio

Italcementi 2
Italcementi 2Questione Italcementi arenata? Proprio no. Anche se l’attenzione sul tema è un po’ calata, arrivano notizie importanti: il consiglio comunale ha detto sì al piano per la riconversione dell’area del cementificio. A Palazzo Tortorini una votazione unanime ha accolto la bozza di protocollo di intesa tra il Comune e Italcementi, per iniziare a disegnare il futuro dell’area dopo la chiusura dello stabilimento. “Dopo ampie discussioni – ha esordito soddisfatto il primo cittadino Francesco Lunghi - Italcementi per la prima volta nella sua storia ha dato la disponibilità a essere primo attore nella riconversione dell’area”. Il protocollo di intesa votato dal consiglio dovrà essere sottoscritto dall’azienda: il documento in pratica detta le prime linee guida per lo sviluppo dell’area, che potrà essere in chiave turistica, commerciale, ricreativa e altre finalità in linea con l’ambiente e nell’ottica della riduzione dell’impatto. Seguirà un masterplan che l’azienda preparerà avviando una fase di ricerca di soggetti interessati a investire nell’area. Ma la vera sfida resta sempre la stessa: trovare un progetto economicamente sostenibile e che abbia alle spalle dei finanziatori seri pronti ad attuare l’idea. Di questi tempi, si sa, non è mica una richiesta da poco. “Italcementi si impegna a realizzare il masterplan entro fine anno, per poter rapidamente iniziare il primo stralcio della riconversione nell’estate 2016 – ha spiegato Lunghi - per iniziare a ridare occupazione ai dipendenti Italcementi in cassa integrazione o mobilità”. La cassa integrazione infatti scadrà a fine gennaio del prossimo anno. “Durante l’ultimo consiglio comunale è successa una cosa di grande importanza – si legge in una nota del Partito Democratico di Monselice - all’unanimità è stata approvata la bozza di protocollo da sottoscriversi con Italcementi che ha acconsentito di condurre in prima persona l’operazione, redigendo un piano di riconversione che dovrebbe nascere dall’ascolto e dalle proposte di chi vorrà contribuire con idee e progetti, i quali dovranno però precisare sicure fonti di finanziamento per la loro stessa realizzazione. La vicenda Italcementi ha segnato un’epoca per la nostra città, un’epoca di divisioni e rancori, di scelte gravi e di vite sconvolte: speriamo ora che questo sia il primo passo per chiudere defi nitivamente questo periodo ed aprirne un altro in cui si possano coniugare il lavoro, l’ambiente e la salute mettendoli al servizio del bene collettivo. Un’alternativa che alcuni negavano”. di Emanuele Masiero
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